Il Canova R1 di Cetma Composites ha tutti gli elementi per ottenere prestazioni straordinarie, come abbiamo già presentato in modo approfondito nel nostro articolo di Raggi X. Carlo Forni l’ha provato per settimane e ha avuto anche l’opportunità e la fortuna di un ottimo tiro su una ricciola di 20 KG. Leggiamo la sua recensione.

Introduzione

“Nell’ultimo anno ho pescato in apnea utilizzando molto i sistemi Inverter e Vela, anche per accrescere la mia esperienza. Naturalmente ho testato il Sigalsub Nemesis HT, vincitore del premio 2023 e 2024 Best Choice di Apneapassion, ma anche il nuovo ed eccellente Beuchat Hero Invert e il Picasso Magnum BW Carbon Rail. Ma, naturalmente, con il Cetma Canova R1 siamo a un livello completamente diverso, sia per le prestazioni… che per il prezzo”.

Assetto del Canova R1

“Ho testato il Cetma Canova R1 nella configurazione Hard, che prevede un’asta con aletta singola da 8 mm di diametro x 120 cm di lunghezza, e un sistema Vela composto da una coppia di elastici da 18,5 mm di diametro e due coppie da 16,5 mm. La mia prima impressione sul Canova R1 è che tutti i dettagli sono ottimi. L’impugnatura anatomica ma simmetrica con superficie gommosa aderisce perfettamente alla mano. Questo arbalete fuori dall’acqua sembra pesante, e questo è normale a causa delle dimensioni, del sistema Vela, dell’asta lunga e spessa e della struttura molto importante del fusto. Ma non appena sei in acqua la situazione cambia, con un arbalete che ha una galleggiabilità praticamente neutra.

Caricamento del Canova R1

Facile caricamento del Cetma Canova R1
Caricamento del Cetma Canova R1

Ciò che mi ha subito colpito è la facilità di caricamento del Cetma Canova R1. In effetti, nonostante la sua lunghezza, seguendo semplicemente il processo standard di caricamento lo sforzo e la difficoltà sono davvero minimi. Per prima cosa si blocca l’asta Devoto nel sistema di sgancio, poi si posiziona il monofilo con tre passaggi di sagola. Sulla testata, il monofilo passa sull’aletta dell’asta mantenendola in posizione. Una soluzione sicuramente comoda.

Si iniza quindi tirando l’ogiva superiore, ben progettata e facile da afferrare con entrambe le mani, verso la pinnetta centrale e poi la prima pinnetta dell’asta. Successivamente, si capovolge il Canova R1 e si tirano progressivamente le tre coppie di elastici posizionate nella parte inferiore dell’arbalete. Questo processo è davvero facile, poiché l’elemento metallico che garantisce l’aggancio delle coppie di elastici proprio davanti al mulinello è estremamente ben progettato.

Non solo. La struttura frontale in acciaio che collega le tre coppie di elastici alla sagola e fino all’ogiva, mantiene gli elastici in ordine e facili da afferrare e tirare. Poi si fa una mossa decisa per tirare le ogive in Dyneema proprio tra il mulinello e la struttura in acciaio. L’aggancio sarà facile e preciso. Si fa questo con tutte e tre le coppie di elastici e il gioco è fatto!

Brandeggio e assetto

Una volta che il Cetma Canova R1 è in acqua, il peso scompare grazie alla perfetta galleggiabilità studiata da Cetma, anche se ovviamente lo senti leggermente quando muovi un arbalete così lungo e importante su e giù o lateralmente. Il peso è comunque molto inferiore a quello di un arbalete in legno, grazie al materiale in fibra di carbonio e all’anima interna in polimero a cellule chiuse con capacità di smorzamento delle vibrazioni.

In generale il brandeggio, nonostante le grandi dimensioni del Canova R1 e il sistema Vela evidentemente spazioso, è buono. Questo è dovuto a un design di altissimo livello che mira a limitare l’area della sezione laterale dell’arbalete. Il fusto stretta in direzione verticale, il mulinello largo ma sottile perfettamente integrato sotto di esso e gli elastici molto curati e aderenti conferiscono al Canova R1 un livello di brandeggio inaspettatamente elevato, soprattutto lateralmente.

Mira e sparo

Tuffo con il Cetma Canova R1

La linea di mira, una volta caricato il Cetma Canova R1, è davvero sorprendente. Una linea perfettamente pulita, con un’ottima visione dell’asta dall’inizio alla fine, è ciò che possiamo definire una visuale perfettamente chiara. I due canali concavi laterali al guida dasta integrato open track offrono una linea di mira ancora più chiara del bersaglio.

Lo sparo della Cetma Canova R1 è qualcosa di magico. Il grilletto ha una sensibilità perfetta, in quanto lo sgancio dell’asta avviene proprio quando lo desideri, non troppo tardi, ma nemmeno inaspettatamente troppo presto. La pressione esercitata sul grilletto deve essere minima, infatti, ma non così poca da far uscire il colpo accidentalmente.

Quando l’asta viene sganciata, il rinculo è… praticamente nullo. Il sistema Vela bilancia perfettamente le forze che agiscono sull’asta e sull’arbalete, e il di peso del Canova R1 controbilancia la forza residua che spinge l’arbalete all’indietro. Non solo, la forza, come accade nel caso del Cetma Arrow 85, si applica perfettamente al centro del palmo della mano. Di conseguenza, non c’è alcun movimento verso l’alto o verso il bassp della punta dell’arbalete. In conclusione, il tiro ha una precisione imbattibile.

Inoltre, l’asta esce dall’arbalete con un’incredibile scorrevolezza. Non c’è un colpo secco, ma l’asta, con tutto il suo peso, ha una potenza incredibile anche oltre i 6 metri, colpendo con forza qualsiasi bersaglio. Posso dirlo con grande certezza, visto che dopo alcuni tiri ad alcuni bei saraghi e barracuda, sempre a bersaglio, ho avuto la possibilità e la fortuna di sparare a una splendida ricciola di 20 kg.

Colpo perfetto ad una ricciola di 20 kg

Carlo Forni of the Apneapassion Team catches a huge amberjack during the tests of the amazing Canova R1 95
Carlo Forni solleva la ricciola di 20 kg con in mano il Cetma Canova R1

Nelle acque dell’isola di Ponza, alla fine di ottobre, mi immergo a 20 metri con il mio Cetma Canova R1. Sono in assetto costante e non ho nessuno in acqua con me. Decido quindi di fare un paio di tuffi su una secca che risale da oltre 50 metri di profondità. La prima immersione non ha successo, anche se ci sono grandi banchi di mangianza e la vista è spettacolare. Le condizioni sono perfette, con acqua limpida e ancora calda.

Risalgo molto rilassato e mi preparo bene per il seconda tuffo. Poi scendo di nuovo pinneggiando per un po’, dato che ho pochi pesi in cintura per sicurezza. Scivolo su un cappello che si affaccia sul blu, dove non riesco a vedere il fondo. Immediatamente, dopo circa 5 secondi, l’enorme ricciola arriva dalla mia destra e sopra di me a più di 6 metri. Ho giusto il tempo di mirare al centro del corpo del pesce, ma non dietro la testa, perché la ricciola si muove abbastanza velocemente e non si avvicina.

Un grande sparo!

Il tiro è ottimo, preciso e potente, colpisce duramente la ricciola nonostante gli oltre 6 metri. L’asta da 8 mm passa la ricciola da leggermente sotto la linea laaterale, raggiunge la spina dorsale e l’enorme pesce viene fulminato dal colpo. Apro la frizione del mulinello per poter raggiungere la superficie senza alcuno sforzo.

Da lì, inizio a tirare la sagola verso di me per far salire il pesce. Anche se la ricciola non combatte perché la sua spina dorsale è stata colpita, posso sentire l’enorme massa del pesce. Quando viene a galla, non riesco ancora a credere alle sue dimensioni. Afferro l’asta e infilo la mano nelle sue branchie. È mia, una delle migliori catture della mia vita, il pesce che molti possono solo sognare è nelle mie mani e non può sfuggirmi. È difficile tirare la ricciola sulla barca con i suoi 20 kg. Che giornata!

Carlo Forni con la ricciola di 20 kg abbattuta con il Canova R1
Carlo Forni con la ricciola di 20 kg presa con il Cetma Canova R1