È probabilmente la muta più conosciuta grazie all’immagine che ha dalle competizioni internazionali dove il forte Team Pathos guidato da Giacomo De Mola, campione ed istruttore, è costantemente presente ai vertici di tutte le classifiche. Questa muta, la Pathos Team, è inevitabilmente una sorta di must-have degli appassionati di pesca in apnea. Vediamo le soluzioni volute dagli atleti ufficiali Pathos.
Materiali e protezioni
Le prestazioni estreme richieste su questa muta professionale richiedono evidentemente il neoprene più morbido e caldo, che è la soluzione liscio-spaccata. Il tipo specifico di neoprene è il duraturo Heiwa SK, che possiamo già confermare morbido, ma che mantiene comunque una buona robustezza e resistenza alla compressione, dove infatti l’elasticità è molto buona ma non ad un livello estremo che soffrirebbe in profondità.
Nessuna protezione su giacca e pantaloni, puntando al massimo su comfort ed elasticità, con tutta la parte inferiore della giacca in neoprene liscio spaccato fino al profilo inferiore, il che significa anche un sorprendente effetto sigillante con la superficie esterna liscia del neoprene dei pantaloni a vita alta. La protezione sternale è assente sulla giacca da 7 mm, che fa affidamento solo sullo spessore del neoprene per proteggere lo sterno durante il caricamento dell’arbalete.
Nessuna soluzione mimetica per la muta Pathos Team, ma solo il riconoscibilissimo logo Pathos Pro Spearfishing.
Finiture e taglio
La muta Pathos Team stupisce per il numero davvero ridotto di pezzi di neoprene utilizzati e incollati tra loro. Questo aspetto genera sicuramente un look molto “più pulito” della muta e ne aumenta anche la resistenza in quanto sono pochissimi gli incollaggi che si possono staccare. D’altra parte, minore è il numero di tagli e pezzi di neoprene e più limitata è la possibilità di dare la forma voluta alla muta e ottenere le zone preformate. Tuttavia, valuteremo questo punto nel test in mare.
La muta Pathos Team ha però incollaggi sui profili del viso, delle caviglie e dei polsi, dove viene utilizzato un neoprene liscio spaccato ripiegatoper rifinire i bordi, mentre il profilo della vita alta dei pantaloni è ottenuto con un taglio netto. I profili ripiegati hanno tutti una cucitura passante molto piccola e ben relizzata.
L’unica fodera presente è sulla parte finale della coda di castoro, che internamente ha uno speciale rinforzo in Nylon, sulla parte inferiore del profilo della giacca è completamente ricoperta da una striscia di Nylon elastico, e sulla zona del cavallo dei pantaloni, che è particolarmente critica e quindi deve essere rinforzato con neoprene rivestito esternamente (celle aperte internamente). La coda di castoro si chiude con un singolo clip, che in realtà vale quanto il doppio, tranne che nel caso remoto in cui si rompesse …
Anche la zona ascellare non è realizzata con un ulteriore pezzo romboidale di neoprene, ma con un pezzo unico che copre tutta la parte inferiore del braccio. Con la stessa filosofia, la parte posteriore della giacca è realizzata con un unico grande pezzo di neoprene.
I pantaloni a vita alta sono più alti dietro (49 cm) rispetto al davanti (43 cm) per proteggere meglio la zona lombare.
Soluzioni speciali
La muta Pathos Team ha nella semplicità dei suoi tagli il suo punto di forza per quanto riguarda la resistenza, ma anche essere la muta ufficiale del Team ha un ulteriore elemento di affidabilità e fascino. Le aree estremamente ridotte di neoprene foderato determinano una maggiore morbidezza ed elasticità e una rapida asciugatura.
Pro e contro
Pro
Pochi pezzi di neoprene per incollaggi ridotti e maggiore resistenza
Fodera quasi zero, per maggiore elasticità, calore e isolamento termico
È la muta ufficiale del Team Pathos… permetteteci di aggiungere questo plus emotivo
Contro
Nessuna protezione può fodera ridotta anche sulla coda di castoro può rendere questa muta delicata contro le rocce e anche nell’indossandola e toglierla
Avremmo preferito un profilo in neoprene ripiegato anche sulla vita dei pantaloni
Per la tabella dati completa della muta Pathos Team clicca qui.