ll SEAC Preda 90 lo avevamo già passato ai Raggi X, in un nostro recente articolo. Un’uscita di pesca nello splendido golfo di Palmi, in provincia di Reggio Calabria, è stata l’occasione per far testare, nel mare di casa, questo arbalete a Claudio Marconcini, atleta dell’Apnea Passion International Team, e specialista dell’agguato.

Sentiamo le sue parole per il modello entry level di casa SEAC.

Testata e caricamento del SEAC Preda 90

“La testata del SEAC Preda 90, nel complesso, mi è sembrata buona. Questo perché aperta, piccola ed essenziale. È dotata di un intelligente sistema, studiato per bloccare il monofilo. Questo sistema da la possibilità di “strozzare” il monofilo o sul lato destro o su quello sinistro. In questo modo, blocca perfettamente l’asta sulla testata.

Testata del SEAC Preda 90

La testata ha due fori per ospitare altrettanti elastici circolari. Sia gli elastici da 14 mm, che quelli da 16 mm, sono liberi di muoversi attraverso i fori della testata. Se da un lato ciò facilità il posizionamento e l’inserimento degli elastici in testata, oltre a permettere l’alloggiamento anche di elastici di diametro maggiore, per esempio 18 mm, dall’altro gli elastici dopo ogni tiro perdono la posizione e vanno spesso risistemati. Specie durante una gara, per me questa soluzione può far perdere tempo utile durante la ricarica. Nell’utilizzo normale, dove non si corre contro il tempo, questo aspetto è meno rilevante.


Fusto e assetto del SEAC PREDA 90

Il fusto del SEAC Preda 90 è quello classico in alluminio da 28 mm. La presenza di un guida asta integrato per tutta la lunghezza conferisce rigidità aggiuntiva al fusto e maggiore precisione al tiro. Già fuori dall’acqua, l’arbalete si fa notare per la sua leggerezza. In acqua, conferma di essere estremamente leggero e bilanciato.

L’assetto in acqua è stato testato a varie profondità dai 5 ai 25 metri. Con asta da 6,5 mm, il bilanciamento del SEAC Preda 90 è sempre davvero molto buono.

Agguato con SEAC Preda 90

Brandeggio

Come detto, il SEAC Preda 90 è stato testato nelle franate del mare di Palmi e nel suo bassofondo roccioso. Le tecniche prevalentemente impiegate sono state aspetto e agguato. Ed è soprattutto su questo che il SEAC Preda 90 da il suo meglio. Qui, il brandeggio è una caratteristica fondamentale e, per questo arbalete, possiamo dire che è estremamente valido.

L’arbalete è semplice e leggero, senza fronzoli. La testata, minimalista, favorisce un agile brandeggio in tutte le direzioni.

Impugnatura e sistema di scatto

L’impugnatura è essenziale, molto leggera e, pur essendo una soluzione non ergonomica ed abbastanza standard, si adatta ad una mano come la mia. Personalmente però, avrei preferito fosse più robusta nelle dimensioni.

Il grilletto è in nylon caricato vetro e lo sgancio non è immediato. Prima di rilasciare l’asta, infatti, il grilletto mi ha dato l’impressione di aver bisogno di una breve corsa. Una caratteristica, questa, alla quale occorre fare l’abitudine.

SEAC Preda 90 finestra ispezione

Una interessante soluzione, che ho particolarmente apprezzato, è la “finestrella” presente nella scatola del meccanismo di sgancio. Questa feritoia, presente su entrambi i lati della scatola, fa ispezionare facilmente l’accoppiamento tra asta e dente di sgancio. Tale caratteristica è davvero molto utile, in fase di caricamento, per evitare rilasci accidentali.

Potenza e precisione del SEAC Preda 90

La potenza del SEAC Preda 90 mi ha molto soddisfatto. Abbiamo, infatti, riscontrato tutta la dovuta potenza che un monoelastico da 16 ed asta da 6,5 mm deve dare. In particolare all’agguato, per il quale si propone come giusto compromesso per insidiare il pesce bianco, sempre più smaliziato, nel sottocosta.

In merito alla precisione non ci sono dubbi: il tiro è preciso però, a patto, come anticipato, di prendere confidenza con la sensibilità del grilletto che ha una leggera corsa, prima di sganciare l’asta.

Rinculo nel SEAC Preda 90

Sebbene il SEAC Preda 90 sia un arbalete molto leggero, e senza una grossa massa, non abbiamo sperimentato problemi con il rinculo.

Certamente la configurazione proposta dall’azienda genovese è il miglior compromesso per avere un rinculo molto gestibile.

Punti di forza e possibili migliorie secondo Claudio Marconcini

Il SEAC Preda 90 è un arbalete leggero, maneggevole, essenziale. Certamente un arbalete facile da gestire anche per chi inizia. La testata, e la soluzione introdotta per bloccare monofilo ed asta, sono molto buone. Una miglioria potrebbe essere quella di ridurre il diametro dei fori in cui passano le gomme per evitare di doverli ruotare in sede dopo ogni tiro.

Il brandeggio e la leggerezza, sono il punto di forza di questo arbalete.

SEAC Preda 90 impugnatura e castello

L’impugnatura, è essenziale, molto leggera ma un po’ “plasticosa”. Chiaramente per una soluzione entry-level come il SEAC Preda 90 non potrebbe essere altrimenti, ma un grilletto in metallo ne migliorerebbe la sensibilità.

Lo sgancia sagola è piccolo, in plastica. Può capitare che, la sua esigua lunghezza tenda a fare “scappare” le passate di nylon. In sintesi, a me è capitato dopo aver riposto l’arbalete sulla plancetta per prendere un corto con la fiocina per insidiare un sarago che avevo visto infilarsi in tana. Quando ho ripreso il Preda, ho trovato le volute di sagola in bando. Un leva sgancia sagola un po’ più lunga, o con un curva appena più accentuata, risulterebbe molto efficace.

Sganciasagola del SEAC Preda 90