In effetti, il Cressi Cherokee Power è già stato testato qualche tempo fa, ma con Claudio Marconcini nuovo membro dell’International Apneapassion Team e straordinario campione nella tecnica dell’agguato, abbiamo voluto conoscere la sua opinione.

Claudio Marconcini

Il nostro nuovo membro del Team e atleta italiano di prima categoria commenta così dopo un mese di test con il Cressi Cherokee Power 110: “Sto usando il Cherokee Power 110 con costanza da quasi un mese e ho avuto l’opportunità di testarlo in tutte le condizioni”.

Caricamento

“Il Cherokee Power 110 è dotato di doppi elastici circolari da 16 mm, molto facili e intuitivi da caricare. Mi è piaciuto molto il fatto che gli elastici rimangano “bloccati” nei due fori della piccola ed essenziale testata aperta. Questa soluzione intelligente impedisce agli elastici di spostarsi dalla loro posizione ottimale durante il caricamento, eliminando la necessità per il pescasub di riposizionarli.
L’inserimento dell’asta è facilitato da due piccoli magneti situati sulla testata. Questi magneti hanno una duplice funzione: mantengono l’asta allineata mentre scorre lungo la guida integrata e impediscono che si muova quando viene fissata con la sagola.
Fin dalla prima sessione di pesca, non ho avuto problemi con l’ordine di caricamento degli elastici. Per prima cosa, si carica l’elastico situato nel foro più lontano dall’impugnatura, agganciandolo alla seconda aletta dell’asta, quindi si procede a caricare l’altro elastico, agganciandolo all’aletta più vicina.
Gli elastici doppi da 16 mm hanno una tensione molto progressiva e possono essere caricati con poco sforzo. Se necessario, puoi ridurre lo sforzo utilizzando la comoda aletta di precarico.

Claudio Marconcini sta per catturare una cernia con il suo Cressi Cherokee Power 110

Assetto

Il bilanciamento, con un’asta da 7 mm, è leggermente negativo. Le mie battute di pesca, che iniziano dalla riva, durano più di sei ore e ho trovato questo bilanciamento ottimale perché non affatica il polso e impedisce che l’arbalete venga “sballottato” in condizioni di mare difficili.

Brandeggio

Claudio Marconcini punta a un bel sarago con il suo Cressi Cherokee Power 110

La canna del Cherokee Power è rotonda ma presenta sezioni squadrate lungo tutta la sua lunghezza, che le conferiscono maggiore rigidità. Gli elastici sono quasi completamente aderenti alla canna e si allineano perfettamente lungo di essa. La sezione anteriore dell’arbalete è molto snella e questo, insieme alla canna rotonda, gli conferisce un’eccellente brandeggio in tutte le direzioni.

Impugnatura e sistema di scatto

Mi piace molto l’impugnatura di questo arbalete! La descriverei come: bella, elegante e funzionale. A mio parere, ha un’angolazione ottimale rispetto alla canna, che aiuta a migliorare la mira. Le due guancette e la parte posteriore del calcio, in elegante gomma blu, garantiscono un ‘impugnatura eccellente. Il grilletto è facile da raggiungere e la sensibilità del meccanismo di sgancio è eccellente. Ho potuto testare a fondo queste caratteristiche perché a settembre, nel sud Italia, c’è un afflusso di carangidi (Carango nel dialetto locale). Questi pesci, molto divertenti da catturare, hanno un modo di nuotare molto irregolare e spesso mi costringono a spostare rapidamente la canna per ottenere tiri veloci e improvvisati.

Claudio Marconcini cattura un dotto con il suo Cressi Cherokee Power 110

Potenza e precisione

In passato, ho sempre utilizzato lunghi arbalete con doppi elastici da 17,5 mm. Il Cherokee Power, con asta da 7 mm e doppi elastici da 16 mm, non mi ha fatto rimpiangere i miei vecchi arbalete. Il tiro è forte e preciso, stende bene la sagola e riesce persino a prenderne dal mulinello. Ho testato di proposito l’arbalete con tiri lunghi sia su pesce bianco che su cernie di medie dimensioni, colpendo i pesci con grande precisione. Solo in un caso non sono riuscito a bucare un cernione sparato d’imbracciata al limite della gittata e colpito sul piastrone branchiale, punto sbagliatissimo per indirizzare il tiro…

Rinculo

Notoriamente il rinculo sugli arbalete con fusto tondo e con massa esile si avverte in maniera più accentuata, ma il Cherokee Power, secondo me, offre un ottimo compromesso con il brandeggio. Inoltre, la forma e l’angolo dell’impugnatura, di cui ho parlato prima, contribuiscono a smorzarne l’effetto.

Punti di forza e possibili migliorie secondo Claudio Marconcini

Indubbiamente l’arbalete con fusto tondo ed elastico circolare rappresenta la semplicità. Semplicità di gestione, velocità di caricamento, e precisione sono i punti di forza del Cherokee Power. La facilità di brandeggio, che è già buona, potrebbe essere migliorata se si riuscisse ad eliminare il poco spazio che rimane tra fusto ed elastici. Includo tra i punti di forza anche la sensibilità del meccanismo di sgancio che mi ha aiutato nella cattura di un bel serranide sparato in caduta proprio prima che il pesce, caricato a molla, scodasse.
In conclusione, definirei questo arbalete una soluzione ottima per la pesca all’agguato, all’aspetto e in caduta sia al pesce bianco che ai pesci di media mole.