Pugliese, pluricampione italiano e più volte medagliato ai Mondiali di apnea, Michele Giurgola è uno degli atleti più completi e carismatici del panorama internazionale. Apneista e pescatore subacqueo di altissimo livello, da anni mette la sua competenza e sensibilità tecnica al servizio di CETMA Composites, azienda d’eccellenza nella progettazione di pinne e arbalete in carbonio, e non solo, ad altissima tecnologia. Abbiamo incontrato Michele per parlare di questa collaborazione unica tra ingegneria, esperienza e passione per il mare.

Apnea Passion Magazine: Michele, con la tua esperienza da agonista e pescatore in apnea, hai contribuito in modo significativo al successo di molti prodotti CETMA. Come si innesta la tua competenza nel processo produttivo dell’azienda?

Michele Giurgola: CETMA Composites ha una marcia in più: può contare su un team di tre ingegneri altamente competenti, specializzati in materiali e processi all’avanguardia. Questa sinergia tra atleti e tecnici è qualcosa che raramente ho trovato altrove. Per me, che vivo la ricerca della perfezione quasi come una “malattia”, lavorare fianco a fianco con professionisti di questo livello è un’enorme fonte di stimolo.

Giurgola - CETMA Composites

Ogni progetto nasce da un confronto aperto: analizziamo insieme le criticità dei prodotti esistenti, discutiamo le possibili soluzioni e sviluppiamo il nuovo concept con software di modellazione 3D estremamente sofisticati. Ogni dettaglio, anche il più apparentemente insignificante, viene studiato con attenzione, perché può fare la differenza. Il prodotto poi passa in produzione, realizzato con processi e macchinari di altissimo livello, e viene testato a lungo — da me e da un team di collaboratori CETMA dislocati in diverse parti del mondo. Questo ciclo continuo di progettazione, verifica e feedback è ciò che ci consente di portare sul mercato strumenti realmente innovativi e affidabili.

AP: Facciamo un esempio concreto: lo SHARK, un arbalete di elevata qualità ma prezzo accessibile, capace di offrire tre diversi sistemi propulsivi senza cambiare testata. Come nasce un progetto così versatile?

Michele Giurgola: Fino a pochi anni fa, la propulsione Vela era vista come qualcosa di macchinoso, poco pratico e di difficile utilizzo. Io stesso avevo provato soluzioni di questo tipo su altri arbalete, ma non mi avevano convinto: i fusti tradizionali erano spesso negativi in acqua e il sistema di caricamento risultava complesso, poco intuitivo.

Giurgola - dettaglio dello SHARK

Con lo SHARK abbiamo voluto ribaltare questa percezione. L’obiettivo era creare un arbalete accessibile a tutti, ma con un’anima altamente tecnica. La testata multifunzionale, dotata di pulegge e di due fori inferiori, permette di alloggiare sia elastici semplici singoli o doppi, sia il sistema Vela. E quest’ultimo è la vera chicca: deriva direttamente dal DNA dei nostri progetti in carbonio più potenti e performanti. Abbiamo voluto offrire la possibilità a chiunque di provare un sistema Vela efficace, equilibrato e performante, capace di garantire una spinta propulsiva sorprendente. Il successo che ha avuto sul mercato è la prova che la direzione scelta è quella giusta.

AP: Il fusto ellittico e la testata sono stati definiti sin dall’inizio o avete apportato modifiche in corso d’opera?

Michele Giurgola: No, non abbiamo dovuto modificare praticamente nulla. Eravamo certi della bontà del progetto fin dal primo prototipo. In CETMA Composites siamo dei veri “maniaci” della perfezione: preferiamo impiegare più tempo nella fase di progettazione, per evitare compromessi in quella di produzione. Il risultato è un arbalete che funziona perfettamente così com’è, senza necessità di correzioni successive.

Giurgola - la testata dello Shark

AP: Come siete arrivati al set-up ottimale degli elastici?

Michele Giurgola: È stato un processo basato su moltissimi test: abbiamo provato aste di diametri diversi e combinazioni di elastici di varie lunghezze, calibrandoli in base alle specifiche di ogni modello.
Lo SHARK, nella sua configurazione di serie, è già perfettamente equilibrato tra asta ed elastico, ma lascia spazio alla personalizzazione. È pensato per chi ama sperimentare, per chi vuole trovare la propria “taratura ideale”. In fondo, ogni pescatore ha il suo stile, e questo arbalete permette di adattarlo al massimo delle proprie possibilità.

AP: Passiamo alle pinne. Raccontaci come siete arrivati dal primo prototipo al perfezionamento della TARAS (o della Mantra CWT).

Michele Giurgola: La TARAS è, senza esagerare, la pinna numero uno al mondo. E non lo dico io, ma i risultati: è ai piedi di atleti che salgono regolarmente sui podi di tutte le discipline, maschili e femminili. È una pinna che consente di migliorare il proprio personale semplicemente pinneggiando come si è sempre fatto, grazie alla sua efficienza meccanica e fluidodinamica.

Il percorso che ha portato alla TARAS è stato lungo e complesso. C’è voluto tempo per trovare il giusto equilibrio tra spinta, comfort e rendimento energetico.
La Mantra CWT, invece, è una pinna pensata per l’apnea profonda: prestazioni elevate, ma senza rinunciare al comfort. La scarpetta compatta aderisce al piede come una seconda pelle, diventando quasi una protesi naturale, un’estensione della gamba. È questo che rende queste pinne speciali: la capacità di coniugare ingegneria e sensibilità atletica, tecnologia e sensazioni.

Conclusioni

La collaborazione tra Michele Giurgola e CETMA Composites rappresenta l’incontro perfetto tra la competenza di chi vive il mare ogni giorno e l’eccellenza tecnica di chi lo studia con metodo scientifico.

Giurgola ci mette la firma

Da questa fusione nasce una nuova generazione di strumenti per l’apnea e la pesca subacquea, capaci di offrire prestazioni di altissimo livello e di portare l’esperienza dell’atleta direttamente dentro il prodotto. Un esempio virtuoso di come la passione e l’esperienza, quando si uniscono alla conoscenza, possano davvero fare innovazione.