Si conclude la Deep Dominica Freediving 2024, una gara con Campioni come Zecchini, Artnik e Carrera, che ha visto la partecipazione di tanti atleti di spicco e di caratura mondiale, ma che non è riuscita a regalare quei record che all’avvio in molti si aspettavano. Certamente l’organizzazione e la logistica tutta è stata impeccabile, ma un po’ il meteo ed un po’ condizioni particolari dell’acqua hanno reso tutto un pizzico più complicato.
Ci racconta questo, ed altro ancora, Davide Carrera: il nostro Campione era presente in Dominica nella duplice veste di atleta e di inviato di Apneapassion Magazine. Sentiamo le sue parole, a caldo:
Davide Carrera: «Da un punto di vista mio personale, nonostante non abbia portato a casa nulla, se non un blackout – tra l’altro il mio primo blackout in gara in profondità – sono sempre stato in linea di massima abbastanza conservativo anche se appunto a volte è capitato che uscissi tirato. A certe profondità, dico sempre, è un po’ come correre in MotoGP dove è chiaro che se si corre a 300 km/h, a volte può capitare che scivoli e bisogna anche accettarlo perché fa parte del nostro sport.
Anche se io cerco sempre di dire che bisogna ascoltarsi, bisogna fare attenzione, bisogna essere prudenti – la vita prima di tutto. Però è anche vero che, per inseguire un sogno, un obiettivo – che per me è quello di fare un bel risultato, per cercare di trasmettere bei messaggi, anche ai giovani – alle volte si può anche essere più disposti a passare dal lato del guerriero, e a prendere la spada in mano e cercare di dare tutto. Come in una battaglia per la luce. Comunque sono contento per quello che ho fatto e sono contento di aver avuto, diciamo, anche il coraggio di osare un po’ e va bene così.
Ho anche capito che ci sono punti su cui devo lavorare ancora molto: soprattutto la ricerca sponsor. Perché, alla fine, sono arrivato in Dominica molto stanco, per viaggi e corsi che ho fatto avanti e indietro e per non essermi potuto concentrare al 100% sugli allenamenti nell’ultima fase. Avere un po’ più di stabilità economica, sicuramente, aiuta a poter fare anche una vita da atleta, un po’ più concentrato. Comunque, ho fatto bei tuffi e sono contento, adesso si vedrà nelle prossime gare.
Per quanto riguarda la gara Deep Dominica 2024, non ci sono stati i record del mondo nonostante fosse una gara con tanti atleti forti. Le condizioni erano molto buone però c’è sembrato che i tuffi fossero leggermente più lenti, un po’ per tutti -ad Alessia (Zecchini, ndr), a tanti altri atleti, a me, ad Alenka (Artnik ndr) – rispetto ad altre acque tipo Bahamas, e quindi forse questo ha anche limitato un poco le prestazioni.
Viceversa ci sono stati atleti che sono cresciuti molto – e sono molto contento per loro. Amici tipo Sebastian Lira, cileno, che ha passato parecchi mesi li in Dominica ad allenarsi ed è migliorato molto e quindi sono molto contento per lui. Sono contento per Walid Boudhiaf, che comunque è riuscito a fare dei podi nonostante fosse arrivato un po’ in crisi perché, era molto in forma nella fase precedente alla gara, alle Bahamas, però poi ha avuto un momento di calo. Felice anche per William Trubridge che, dopo due anni senza far gare, ha ripreso comunque facendo bei tuffi. Sono contento per Sasha Porte, un ragazzo belga, che vive a Tenerife, e che era alla sua prima gara e anche ha fatto dei bei podi, ha fatto degli ottimi risultati.
Tra le ragazze Enchante Gallardo è andata molto bene: ha fatto bei tuffi, dei bei podi, ha vinto l’overall. Simona Auteri, italiana, che comunque ha fatto una buona crescita e sono molto contento per lei e anche del fatto che questi risultati le hanno permesso di essere, di nuovo, selezionata nella Nazionale italiana per i Mondiali. Laia Sopena, una ragazza spagnola che comunque ha conquistato dei record nazionali, ha fatto un tuffo con la monopinna a 90 m, che è già una quota interessante.
Lance Lee Davis ha fatto il record nazionale americano di NoFins – tra l’altro ho avuto modo di conoscerlo ed è un ragazzo in gamba, simpatico. La stessa cosa vale per Henry, con cui ho condiviso la casa e gli allenamenti in tutto questo periodo in Dominica e anche lui ha fatto un record nazionale per l’Inghilterra.
Per quanto riguarda Alessia Zecchini al Deep Dominica 2024, io l’ho vista molto maturata e anche se non ha ottenuto il record del mondo, comunque ha fatto dei bei tuffi e sicuramente si starà preparando per per i Mondiali. L’ho vista maturata per il fatto di aver fatto delle scelte, come a volte anche dei tuffi magari più conservativi, in momenti in cui non se la sentiva e anche di aver accettato il fatto che non fosse andato bene per via del freddo che sentiva il giorno del tentativo del record del mondo. Però il fatto che Alessia Zecchini abbia accettato ciò con serenità mi fa capire che comunque sta maturando come atleta, oltre che come Campionessa indiscussa.
Un’altra parola va spesa anche per David Mellor, master, un inglese di 61 anni che ha fatto vari il record del mondo. Così i record del mondo, in realtà ci sono stati, nei master, sia da parte di David Mellor che da parte di Elena Bourdillon, un’altra inglese. Hanno fatto delle ottime gare. Un altro nome che che mi viene in mente, Marta Gil delle Canarie, che ha fatto un podio e anche un record nazionale spagnolo con le bipinne. L’organizzazione è stata impeccabile: Daniel capo dei safeties ha una grandissima esperienza e ti mette a tuo agio – questo diciamo anche è stato uno dei motivi per cui ho osato di più nel mio tentativo, proprio perché sapevo che c’era un’ottima squadra di assistenza.
L’organizzazione è stata, da un punto di vista logistico della gara, impeccabile.
Lo stiamo già facendo con Apneapassion, ma quello che sicuramente è importante cercare di implementare, per il futuro, è la comunicazione: video, immagini, notizie durante le gare, perché altrimenti il nostro sport fa fatica a crescere, se si fanno gare senza comunicare a sufficienza e adeguatamente», conclude Davide Carrera.
Abbiamo quindi sentito, direttamente, Alessia Zecchini, tornata da questa manifestazione, senza il record del mondo che magari aveva programmato, ma con una rinnovata serenità e consapevolezza che sfrutterà appieno per i prossimi Campionati Mondiali:
Alessia Zecchini: «Sicuramente Deep Dominica 2024 è stata una gara impegnativa, molto emozionante che mi ha insegnato veramente, oltre ad alcuni aspetti tecnici – perché non si smette veramente mai di imparare e questa è la cosa meravigliosa di di questo sport – soprattutto anche a sapere rinunciare ogni tanto, e a mantenere sempre il focus su una cosa, che è fondamentale, il godersi il tuffo. Nel momento in cui si riesce veramente a godere in ogni istante la prestazione è meraviglioso. E non sempre si deve andare a fare per forza il record a tutti i costi. Ci ho provato ben due volte: alcune condizioni hanno fatto sì che ciò non fosse così semplice come avrebbe dovuto.
Al Deep Dominica 2024 il meteo ha fatto molto la sua parte in un posto in cui pensavo fosse molto più facile e quindi va benissimo così. Il mio obiettivo era tornare da questa gara con il record del mondo e diciamo che ce l’ho: 123 sono ancora i miei e quindi diciamo che tre quarti dell’obiettivo è stato portato a termine, e soprattutto fare dei bellissimi tuffi che mi permettessero di arrivare al mondiale con più sicurezza e tranquillità per poter fare veramente bene, dato che ormai da qualche anno ai mondiali non vinco quanto vorrei, quindi quest’anno veramente darò il massimo», conclude la Campionessa Alessia Zecchini.