Le scarpette per le pinne in apnea sono di svariati tipi. Interessanti sono le Salvimar Delta One K-Reinforced, le anatomiche C4 e le Pathos. Partiamo con le prime.

Termoplastica o gomma naturale, forma tradizionale oppure super anatomica, spessori differenziati o inserti annegati nella gomma, sono molte le soluzioni sul mercato. Importante sapere che, soprattutto se si utilizzano pale dalle alte prestazioni (e costi), come quelle in fibra di carbonio, non ha senso utilizzare scarpette di bassa qualità che non trasmettono bene la forza esercitata dalla gamba e dal piede del pescasub o apneista. Per pale di alte prestazioni ci vogliono scarpette adeguate e di elevato livello costruttivo, sia nei materiali che nel design. Molto interessante la soluzione Salvimar con le Delta One K-Reiforced. Se da un alto C4 ha rivoluzionato infatti il mercato con le scarpette super anatomiche e asimmetriche, con attacco rivoluzionario anche per le pale, e Pathos ha progettato le prime scarpette dalla forma tradizionale specifiche per le pale in carbonio, Salvimar ha realizzato un grande studio lavorando sulla scarpetta dalla forma tradizionale, ma ottimizzando materiali e geometrie.

La scarpetta Delta One K-Reinforced anzitutto utilizza gomma naturale 55 Shore di durezza, materiale che mantiene le caratteristiche meccaniche (durezza e elasticità) nel tempo, senza deformarsi o indurirsi. Inoltre, la gomma naturale, contrariamente alla termoplastica, non subisce gradi variazioni di durezza con la temperatura. E’ infatti vero che molte scarpette di bassa qualità si induriscono in inverno con temperature dell’acqua basse (14-15°), mentre diventano troppo morbide in estate, con l’acqua del mare sopra i 25°C. I longheroni sono invece in gomma naturale 80 Shore di durezza per dare maggiore consistenza al collegamento con la pala.

La scarpetta top di gamma Salvimar (esiste anche la versione più economica in termoplastica, denominata Step) ha come aspetto estremamente innovativo e intelligente una fascia di Kevlar annegata nella gomma naturale, all’altezza del collo del piede, proprio li dove gran parte della spinta viene trasmessa dal piede alla scarpetta e alla pala. Poiché il Kevlar non si allunga, infatti, la scarpetta sul colle del piede, pur rimanendo morbida, con gomma di durezza non troppo elevata, trasmette tutta la spinta possibile alla pala. Da questa soluzione il nome K-Reinforced.

Scarpetta Salvimar Delta One K-Reinforced sezionata e tagliata dove si intravede la fascia di kevlar sul collo del piede.

Alle soluzioni descritte si aggiungono l’utilizzo di spessori diversi a seconda della zona del piede. Il processo di produzione vede uno stampaggio della parte superiore della scarpetta e una iniezione della parte inferiore. Infine, la scarpetta presenta uno speciale sistema di incastro della pala, con inserto in plastica che permette di ottenere un ottimo collegamento fra la scarpetta e la pala, grazie alla riduzione dei giochi.

La parte posteriore ha profilo a V per aiutare l’inserimento del tallone.