Natalia Zharkova vince la medaglia d’oro con -113m in CWT ai Campionati Mondiali CMAS di apnea Outdoor 2025 a Mytikas, in Grecia. Splendidi risultati anche da parte delle italiane Alessia Zecchini e Chiara Obino con l’argento (-109m) e il bronzo (-106m) per le due eccellenti campionesse.
Abbiamo anche parlato con le italiane dell’approccio al tuffo che hanno avuto dopo l’ incidente che ha coinvolto il forte atleta russo Andrey Matveenko, che si trova ancora in condizioni difficili a causa di interventi di sicurezza apparentemente tardivi e non ottimali.
Nel frattempo, non c’è stata alcuna dichiarazione ufficiale da parte del dipartimento comunicazione della CMAS, un approccio davvero poco professionale e preoccupante, che non fa altro che aggiungersi alle scarse procedure di sicurezza messe in atto.
Alessia Zecchini – Argento (-109m)
“L’obiettivo di oggi era fare un bel tuffo con buone sensazioni. Sì, l’incidente di Andrey mi ha colpito molto. Avevo paura, perché la narcosi è qualcosa che può avere un impatto enorme su un tuffo oltre 110 metri. Quindi volevo solo un bel tuffo che mi desse buone sensazioni, senza preoccuparmi della medaglia. Per me l’importante era godermi ogni momento ed essere bella sott’acqua, e spero che sia stato così, quindi sono davvero molto felice”.
Chiara Obino – Bronzo (-106m)
“Ovviamente l’incidente di Andrey ha sconvolto tutti e ha cambiato in qualche modo l’approccio emotivo alla gara. Fortunatamente, o forse grazie al modo in cui affronto i tuffi con molta consapevolezza, non soffro di narcosi, quindi sono un po’ più tranquilla quando faccio la dichiarazione. Sapevo comunque di puntare al bronzo. Avrei potuto fare qualcosa di più, ma non la profondità di Alessia.
Il problema è che quando sai che le condizioni di sicurezza non sono ottimali, ovviamente questo influisce sulla tua capacità di rendimento. Il problema di Andrey è stato in parte dovuto anche al fatto che le squadre di soccorso non avevano il tempismo necessario in questo tipo di incidenti. Probabilmente, la gravità dell’incidente dipende anche da questo. Il tema delle immersioni profonde è molto complesso, con il rischio di Taravana, Narcosi e Squeeze, che probabilmente è quello che è successo ad Andrey, ma ancora non conosciamo esattamente la situazione (nessuna informazione dalla CMAS – NdR).
È sicuramente un momento di riflessione per tutti, per l’organizzazione, per la CMAS, per predisporre un sistema di sicurezza e assistenza per l’atleta infortunato il più efficace possibile. Naturalmente, il pensiero di tutti gli atleti va fortemente ad Andrey, sperando che possa riprendersi completamente il prima possibile. In qualche modo, questa giornata di gara è stata dedicata a lui”.




 
			 
		