A giugno, nelle acque di Gallipoli, si disputerà il Campionato Italiano Assoluto di Pesca in Apnea. Tra i protagonisti, anche Marco Muti, classe 1990, atleta toscano del Ci.Ca.Sub. Livorno. Lo abbiamo incontrato per parlare della sua passione per il mare, della preparazione per l’evento e delle emozioni che solo la competizione sa regalare.

Marco Muti

Apnea Passion Magazine: Marco, quando è nata la tua passione per la pesca in apnea?

Marco Muti: La mia passione è nata davvero molto presto, fin da bambino. Sono cresciuto a Piombino, una città di mare, e i miei ricordi più belli sono legati ai pomeriggi sugli scogli con mia nonna. Passavo ore a esplorare le pozze tra le rocce, cercando granchi, bavose e polpi. Era come vivere un’avventura continua, con gli occhi pieni di meraviglia.

Anche mio padre ha contribuito molto a questa passione: aveva una barca e spesso mi portava con sé a pescare. È stato lui a insegnarmi a “vedere” i polpi sott’acqua. Oggi, a distanza di anni, capita ancora che mi accompagni in mare, da barcaiolo. Ricordo anche con affetto il mio primo fucile: un Cressi SL 50. Quella fu la scintilla definitiva. Il mare è sempre stato il mio elemento.

AP: Quali sono le tecniche di pesca che prediligi e quali sono le prede che ami catturare?

Marco Muti: Mi piace essere un pescatore completo. Credo fermamente che, per eccellere in questo sport, sia importante non trascurare nessuna tecnica. Ogni ambiente e ogni condizione richiedono un approccio diverso, e la versatilità fa la differenza.

Se però devo indicare le mie preferite, direi sicuramente l’agguato profondo alla cernia: una tecnica che richiede sangue freddo, controllo e tanta conoscenza del fondale. Anche la pesca all’aspetto mi affascina, specialmente quando si riesce a individuare uno spot adatto. Tra le prede che preferisco ci sono le cernie, i dentici e le palamite: sono pesci che mettono alla prova il pescatore e regalano sempre grandi emozioni.

Marco Muti - Campionato qualificazione Trapani 2024

AP: Cosa ti spinge a partecipare alle competizioni di pesca in apnea?

Marco Muti: Ho sempre avuto uno spirito competitivo. Sono una persona molto esigente con me stesso, e la gara rappresenta il contesto ideale per mettere alla prova il mio impegno e i miei progressi. Mi alleno con costanza proprio per raggiungere obiettivi concreti, e la competizione è il banco di prova più onesto che ci sia.

Oltre alla sfida personale, le gare sono anche un momento di confronto con altri atleti: vedere come si muovono, come ragionano, è una fonte continua di ispirazione e crescita. Dopo ogni gara, mi prendo sempre del tempo per analizzare a mente fredda ciò che è successo: gli errori, le scelte, le tempistiche. Ogni sbaglio, se analizzato con lucidità, diventa un’opportunità per migliorare.

E poi c’è l’aspetto umano: condividere questa passione con altri ragazzi, stringere nuove amicizie con chi vive le stesse emozioni, dà un valore ancora più profondo all’esperienza.

Marco Muti - cavetto qualificazione

AP: Come ti stai preparando per il Campionato Italiano Assoluto di Gallipoli? Hai già esplorato il campo gara?

Marco Muti: La preparazione è iniziata diversi mesi fa. Durante l’inverno ho lavorato molto in palestra, con un piano di allenamento specifico per la pesca in apnea. L’obiettivo era rafforzare la muscolatura, soprattutto quella delle gambe, e migliorare la resistenza agli sforzi prolungati in condizioni ipossiche. Ho seguito anche un piano alimentare mirato per sostenere il corpo durante le sessioni più intense.

Con l’arrivo della primavera, sto spostando il focus sull’allenamento in piscina: nuoto, apnea dinamica e lavoro sul fiato. Al tempo stesso, sto aumentando le uscite in mare, fondamentali per ritrovare sensibilità con l’attrezzatura e per riabituarmi alla profondità.

Purtroppo, il campo gara non lo conosco direttamente. Ho studiato le carte nautiche della zona di Gallipoli e ho individuato alcune secche e cigli interessanti, ma per adesso mi baso solo su osservazioni teoriche. Nei prossimi mesi, se possibile, cercherò di effettuare qualche perlustrazione sul posto.

Marco Muti - cernia bianca

AP: Un tuo pronostico per i primi cinque dell’Assoluto, in ordine sparso?

Marco Muti: È sempre difficile fare previsioni in un campionato di questo livello, perché ci sono davvero tanti atleti preparati. Detto questo, alcuni nomi che secondo me avranno un ruolo da protagonisti sono: Luigi Puretti, Giacomo De Mola, Fabio Dessi, Giuseppe Gentilino e Stefano Claut. Tutti loro hanno esperienza, tecnica e una determinazione fuori dal comune. Sarà una gara bellissima da vivere.