Apnea Passion Magazine ha avuto il piacere di intervistare Francisco Loffredi, atleta brasiliano del Team Cressi, attuale detentore della Coppa del Mondo, giornalista e pescatore professionista. Già Capitano della Nazionale USA, Loffredi è oggi Capitano della Nazionale Brasiliana e uno dei 12 finalisti che si contenderanno un posto tra i sei atleti che rappresenteranno il Brasile ai prossimi Campionati del Mondo CMAS di Pesca in Apnea, in programma proprio nel suo Paese. Grande promotore della candidatura brasiliana, Francisco ha contribuito in prima persona al progetto e alla presentazione dell’evento alla CMAS. Con la consueta disponibilità e passione, ci ha raccontato in anteprima cosa aspettarci da questa importante edizione mondiale.

Francisco Loffredi con una fantastica cernia

Apnea Passion Magazine: Francisco, sappiamo che sei stato uno dei principali promotori di questo Mondiale in Brasile. Che tipo di campo gara e che fondali dobbiamo aspettarci?

Francisco Loffredi: Sì, è vero, ho avuto un ruolo importante nella fase iniziale. Il mio contributo è stato legato soprattutto all’affiancamento della federazione brasiliana nella preparazione e nella presentazione della candidatura del Brasile per ospitare questo Campionato del Mondo. Una volta che la CMAS ha ufficialmente assegnato l’organizzazione al nostro Paese, ho deciso di lasciare il comitato organizzatore per concentrarmi esclusivamente sul mio ruolo di atleta e Capitano della Nazionale. Attualmente, infatti, sono uno dei dodici finalisti che si giocheranno la selezione per far parte del team brasiliano.
Per quanto riguarda il campo gara, parliamo di un’area estremamente interessante dal punto di vista della pesca in apnea. I fondali sono rocciosi, ricchi di anfratti, secche e isole, con ambienti molto vari e stimolanti. È un tratto di costa che può mettere alla prova anche i pescatori più esperti, ma che offre grandi opportunità in termini di catture.

Francisco Loffredi con alcune specie della zona in cui si disputerà il Mondiale

AP: Ci hai anticipato che molte delle specie presenti sono simili a quelle del Mediterraneo. Quali saranno le principali prede che troveranno gli atleti?

Francisco Loffredi: La zona scelta per il mondiale è particolarmente ricca di pesce, sia per varietà che per quantità e dimensioni. Molte delle specie presenti sono ben conosciute anche dai pescatori europei. Troveremo, ad esempio, cernie bianche, saraghi, orate, ricciole e dotti: prede comuni nel Mediterraneo.
A rendere il tutto più interessante è la presenza di pesci tropicali che rappresentano una sfida inedita per molti atleti: parlo dell’African Pampano, del Cobia e di diverse specie di Mackerel. La diversità ittica offrirà un mix stimolante tra familiarità e novità, e questo renderà la competizione ancora più avvincente e tecnica.

Alcune delle specie presenti in Brasile

AP: Gli atleti sono sempre entusiasti quando il pesce non manca. Possiamo aspettarci cavetti ricchi in questa edizione?

Francisco Loffredi: Assolutamente sì. La scelta dell’area di gara è stata fatta proprio con l’obiettivo di offrire un campionato dinamico, spettacolare e… ricco di pesce! Volevamo fortemente evitare quelle competizioni dove si vedono poche prede e di dimensioni ridotte.
Sappiamo che un campo gara così può, in un certo senso, favorire anche le squadre straniere, ma abbiamo preferito mettere al centro dello spettacolo la bellezza e la ricchezza del nostro mare. Sarà un Mondiale dove, con ogni probabilità, si vedranno tanti pesci e di taglia importante. Questo non potrà che far felici atleti, tecnici e appassionati.

AP: Il Sud del Brasile è una zona subtropicale: quali sono le condizioni tipiche del mare e del meteo in questo periodo dell’anno?

Francisco Loffredi: Il tratto di mare dove si svolgerà la competizione, nel sud del Brasile, presenta caratteristiche simili a quelle del Mediterraneo, essendo una regione subtropicale. I fondali sono rocciosi, con molte grotte e formazioni sottomarine interessanti come secche e scogli sommersi, in grado di offrire ottime condizioni per la pesca in apnea.

Per quanto riguarda la visibilità dell’acqua, essa può variare sensibilmente in base alla direzione delle correnti e al moto ondoso, ma mediamente oscilla tra gli 8 e i 10 metri. È importante, quindi, che le squadre si adattino rapidamente ai cambiamenti delle condizioni marine, che possono mutare anche nel corso della stessa giornata. Una buona capacità di lettura del mare sarà fondamentale.

Francisco con un bel carangide

AP: Negli ultimi decenni, nei Mondiali sudamericani, le squadre europee hanno sempre ottenuto ottimi risultati. Secondo te, quale team sudamericano potrebbe imporsi? Ci sono atleti che reputi particolarmente promettenti?

Francisco Loffredi: Negli ultimi trent’anni i team europei hanno effettivamente dominato la scena, ma tra le squadre sudamericane vedo molto bene il Cile. Hanno una scuola di pesca molto solida e atleti di grande livello.
In particolare, credo che Esteban Sierra, attuale campione cileno e campione sudamericano in carica, sarà uno degli atleti da tenere d’occhio. Ho avuto modo di osservarlo durante i Campionati Panamericani dello scorso anno e sono rimasto davvero impressionato dalla sua forza fisica, dalla tecnica e dalla lucidità con cui affronta ogni tuffo. Se continuerà su questa strada, potrà essere una delle grandi sorprese del Mondiale.

Francisco con una cernia molto simile alle brune mediterranee