Dopo l’argento conquistato a Laredo nel 2023, Luigi Puretti è pronto a guidare ancora una volta la Nazionale italiana di pesca in apnea, questa volta nelle acque atlantiche del Brasile, in occasione dei Campionati Mondiali 2025 di fine novembre. Un impegno importante per uno degli atleti più costanti e preparati del panorama internazionale. Lo abbiamo intervistato per conoscere aspettative, strategie e sensazioni a pochi mesi dalla rassegna iridata.

Luigi Puretti, Team Cressi

Apnea Passion Magazine: La Nazionale italiana che sarà in gara al Mondiale in Brasile è stata ufficializzata dai canali FIPSAS, anche se nota oramai da qualche tempo. Da titolare, cosa ti aspetti da questo mondiale?

Luigi Puretti: Sì, l’annuncio ufficiale è arrivato da poco, ma noi atleti eravamo già stati informati tempo prima. Sono molto contento del gruppo che si è formato. Devo riconoscere il grande lavoro del nostro CT, che è riuscito a costruire una squadra compatta e unita, qualità rare in uno sport che, di fatto, resta individuale nella classifica più importante, quella personale.

Nonostante ciò, il nostro spirito di squadra è davvero notevole. C’è voglia di collaborare, di condividere informazioni e affrontare questa sfida come un collettivo. E questa è una cosa che, credimi, non si vede spesso nemmeno tra le squadre avversarie.

Personalmente, sarà la mia quarta partecipazione consecutiva a una competizione internazionale. Arrivo da Vice Campione del mondo in carica, e inevitabilmente le aspettative sono alte. Tuttavia, sono anche molto realista: il livello medio si è alzato tantissimo. Oggi, ogni atleta in gara è estremamente preparato, e conquistare un risultato di spicco è sempre più difficile.

AP: L’oceano è generalmente molto diverso dal mare a cui siamo abituati. Hai studiato i campi? Che fondali troverete?

Luigi Puretti: Sì, abbiamo cominciato a studiare i campi da diverso tempo. L’oceano brasiliano presenta caratteristiche molto diverse rispetto a quelle a cui siamo abituati in Mediterraneo. Il campo di gara più a sud, ad esempio, mi lascia qualche perplessità: è relativamente piccolo, esteso circa due miglia per due e mezzo, con una profondità massima di circa 15 metri.

Luigi Puretti, secondo al Mondiale di pesca in apnea in Spagna nel 2023

Il timore è che ci si possa trovare in una situazione simile a quella vissuta ai Mondiali in Turchia: poco fondale realmente pescabile e tanti atleti in gara – uomini e donne insieme – in un’area ristretta. Si parla di quasi cento pescatori nello stesso campo. In un Mondiale ci si aspetta spazi più ampi, invece questa situazione potrebbe complicare la competizione.

AP: Che pesci si potranno trovare? E con che tecnica si dovranno insidiare?

Luigi Puretti: Sui pesci validi c’è davvero una lista lunghissima. Purtroppo le cernie non saranno ammesse, il che cambia parecchio la strategia. Alcune settimane fa si è disputato proprio lì il campionato nazionale brasiliano e ho osservato attentamente sulle pagine social di Apnea Passion i carnieri delle prime due giornate: si è vinto con 6-7 pesci nella prima manche e una decina nella seconda. Numeri piuttosto contenuti, soprattutto per chi si aspetta un’abbondanza tipica dei mari oceanici.

Tra le specie più frequenti ci sono i mackerel, pesci pelagici che vivono a mezz’acqua, da insidiare con planate e cadute mirate. Sarà fondamentale individuare i banchi e puntare sugli esemplari più grandi. Ci sono anche alcuni pesci che assomigliano molto ai nostri saraghi, ma di dimensioni più generose. Insomma, sarà una pesca molto diversa da quella mediterranea.

AP: Che attrezzatura Cressi porterai con te in Brasile?

Luigi Puretti: Per quanto riguarda la muta, conto di utilizzare la nuova Cressi Posidonia da 5 mm, foderata esternamente. Se dovessimo trovare acqua più fredda del previsto, porterò con me anche la Cressi Ricciola, liscia all’esterno, molto performante in quelle condizioni.

In quanto a fucili, dalle informazioni raccolte, le misure più adatte dovrebbero essere comprese tra il 75 e il 100. Quindi porterò con me tutta la gamma dei Cressi Cherokee, che sono molto versatili. Non credo sarà necessario ricorrere a fucili lunghi come il 110 o il 130: da quello che si è visto anche nei video dei pescatori locali, non sembra ci siano situazioni che lo richiedano.

AP: Che strategia metterai in campo?

Luigi Puretti: A differenza di quanto accade qui in Italia, dove spesso la preparazione è lunga e basata su segnali ben precisi, in Brasile credo che la strategia dovrà essere molto più dinamica. La priorità sarà capire il comportamento dei pesci, che potrebbe variare rapidamente in base alle condizioni ambientali.

Durante la preparazione mi concentrerò molto su questo: studiare il campo, analizzare i cambiamenti nel comportamento delle prede e adattare di conseguenza la tecnica di pesca. Sarà fondamentale individuare le zone dove i pesci stazionano con maggiore frequenza e quali sono le strategie più efficaci per portarli a tiro.

Luigi Puretti, secondo al Mondiale di pesca in apnea in Spagna nel 2023

AP: Facciamo “i conti con l’oste”? Quali sono le squadre più forti che gareggeranno e chi ha più chance?

Luigi Puretti: La squadra da battere, secondo me, resta sempre la Spagna. Hanno atleti di altissimo livello e un’esperienza internazionale notevole. Però, come abbiamo visto già in Turchia, bisogna stare molto attenti anche alle squadre locali. Spesso riescono a sfruttare a proprio favore regolamenti e campi gara, cucendoseli addosso. Non vanno assolutamente sottovalutati.