Il Campionato Italiano di Qualificazione di Pesca in Apnea 2025, disputato a Mola di Bari sotto l’organizzazione impeccabile della Lega Navale Italiana, ha avuto un dominatore assoluto: Roberto Caprini. Il campano del Team Triton ha saputo imporsi con una gara perfetta, gestendo onde, acqua torbida e avversari di altissimo livello.
Caprini ha indirizzato il campionato già nella prima giornata, conquistata con un carniere straordinario, e ha blindato il titolo nella seconda. Sul podio, a distanza, finiscono Cono Corrado e Renato Greco, argento e bronzo, ma con oltre 60 punti percentuali totali di distacco sulle due giornate.
Briefing della vigilia: si gareggia comunque
Giovedì 18 il mare di Mola è agitato da un maestrale teso. Durante il briefing pre-gara, gli atleti temono che la prima giornata possa saltare a causa della visibilità ridotta. Serpeggia la solita battuta: “a Mola si riesce a disputare sempre e solo campionati di una giornata?”.

Ma gli organizzatori spazzano via ogni dubbio: la gara si farà in entrambe le giornate. Parola dell’organizzatore Vito Leonardo Colella e degli ufficiali di gara Francesco Annoscia e Massimo Donno, che richiamano anche tutti al massimo rispetto della normativa. Scelta azzeccata: i due giorni di gara si svolgeranno regolarmente, nonostante le difficoltà.
Prima giornata: Caprini mette la freccia
Venerdì mattina il mare è ancora mosso, ma ci sono le condizioni per partire. Dopo la colazione offerta dalla sezione di Mola della Lega Navale, i ritmi sono tranquilli, si aspetta che le onde calino. Alle 9:35 lo start: i gommoni volano tra le creste, ma la visibilità è minima. 
Le prime catture arrivano a fatica. Riccardo Emma, giovanissimo palermitano, sorprende subito con una corvina. L’esperto Roberto La Mantia risponde con un altro corvo. Intanto arrivano notizie di un sarago preso da Diego Granchi e di una corvina a cavetto per Cernuta.

Il mare è massacrante: onde fino a due metri provocano mal di mare ad atleti e barcaioli. Alberto Galante, tra i favoriti, deve ritirarsi per problemi di stomaco; Patrizio Sbordone rompe una pala e non prosegue. 
Intanto il triestino Rubén Iacaz, il più giovane in gara, stupisce tutti: due saraghi e una corvina nel cavetto, anche se solo un pesce risulterà valido. Per lui, 19° posto di giornata e una prestazione che lascia ben sperare.

La vera notizia però è l’exploit di Caprini: prima corvine, poi un dentice, infine un sarago. Dal gommone, il suo barcaiolo d’eccezione Angelo Ascione comunica con entusiasmo le catture. Alla pesatura la conferma: 3 corvine, 3 saraghi, un dentice e una murena. Un dominio netto.

Alle sue spalle, bene Cono Corrado che porta a peso cinque prede di cinque specie diverse, e Simone Cristiano, terzo con quattro corvine. Quarto, Teodoro Tarantino: per il palermitano 1 dentice ed un pizzuto. Quinto Renato Greco, penalizzato da alcuni pesci non in peso.




Più indietro il nostro Claudio Marconcini (14°), che racconta: «A 16 metri la visibilità era pari a zero. Come tutti, ho dovuto un po’ reinventarmi la prima giornata. Ma i pesci si sono spostati parecchio e sono riuscito a raccattare solo una corvina buona».


Seconda giornata: spettacolo puro
Sabato il mare è calmo e più chiaro: la gara promette scintille. Subito catture a raffica, con Granchi, Castellano, Pacifico e Greco sugli scudi.
Il ritmo di Renato Greco è impressionante. Dopo la gara dirà: «Il secondo giorno ho voluto impostare una gara più tattica, diversificando le specie. Dopo la prima corvina mi sono spostato verso terra dove in preparazione avevo visto le orate e sono riuscito a prenderne una. Ho continuato a ritmi serrati catturando il sarago e una corvina. Mi sono spostato di nuovo fuori continuando a ritmi vertiginosi ed ho messo a carniere il pizzuto. Unico rammarico non aver continuato a terra magari per chiudere le corvine. Ma sono felicissimo, ho realizzato un sogno».
Intercettiamo Mirko Musacchio, in diretta gli vediamo catturare una corvina. Dal gommone ci mostrerà anche un denticiotto messo a carniere.


Caprini però non tradisce le attese: due corvine e una ricciola da oltre 2 kg lo rendono ormai imprendibile.
Grande spettacolo anche da Roberto Praiola, che chiude primo in classifica con sette prede (5 corvi e 2 tordi) e bonus di specie: «Sono contento del risultato di questo secondo giorno di gara ma resta il rammarico di non aver potuto preparare nel campo della prima giornata le batimetriche più profonde. Nella fascia dei 13-14 metri la visibilità di mezzo metro e l’alga morta in tana rendevano impescabile il fondale che avevo preparato».
Applausi per Marcello Camboni, team Sea Hunter, secondo di giornata: «Anche se ero consapevole di poter recuperare il risultato della prima giornata, io stesso mi sono meravigliato della mia resilienza e di come ho saputo dare fondo a tutte le mie risorse. Mi hanno premiato le condizioni di limpidezza dell’acqua e l’intuizione di cercare i pesci nei dintorni, anche se non erano sul segnale. Poi selezionando le prede più pesanti e trovando a scorrere il tordo ho chiuso alla grande la giornata ed il Campionato». 6 prede valide per lui (5 corvine e 1 tordo).



Terzo Claudio Marconcini, ad un soffio, con 5 corvine ed una murena.
Marconcini: «Oggi sono stato sollevato quando, al primo tuffo, ho trovato 7/8 mt di visibilità. In due ore sono riuscito a catturare 5 belle corvine chiudendo la specie, garantendomi il bonus di 1000 punti e subito dopo una grossa murena. Poi mi sono dedicato alla ricerca di altre specie pescando all’aspetto e al razzolo ma ho continuato a vedere sempre e solo altre corvine. Peccato non essere riuscito a trovare qualche altro pesce di specie diversa».

L’eccezionale Roberto Caprini è 4° , ma i suoi 89,95 punti percentuali lo proiettano nell’albo d’oro dei Campioni Italiani.
Corrado, quinto di giornata, porta al peso 5 prede valide (3 saraghi e 2 corvine). Renato Greco con 6 prede valide è sesto: per lui un’orata, 2 saraghi e 3 corvine.

Amarezza invece per Simone Cristiano e Fabio Pes, rispettivamente 3° e 10° nella prima giornata, squalificati perché trovati con il fucile carico sul gommone. 
Una leggerezza che non si può perdonare. Gli atleti se ne rendono subito conto e gioco forza ne prendono atto. Retrocessi a zero punti nella classifica di giornata. Peccato soprattutto per Pes che aveva già 5 pesci nel cavetto.
La classifica finale dei Campionati di Qualificazione 2025

Le somme si tirano in fretta!
Caprini è – nettamente – Campione italiano di seconda categoria.

Roberto Caprini: «Sono arrivato a Mola, Lunedì insieme ad Angelo. Abbiamo preparato partendo, senza fortuna dai punti del 2012 di Angelo. Ci siamo subito resi conto che molto era cambiato rispetto allora. Il pesce lo abbiamo visto molto mobile e abbiamo delineato da subito la strategia poi applicata in gara. Partire da un punto segnato, magari una zonetta isolata e fonda dove il pesce era più stazionario e poi, senza fossilizzarsi, procedere a scorrere. Così abbiamo fatto in entrambe le giornate: è stata la chiave di lettura giusta. 
Io ci ho creduto non non mi sono mai arreso e mi sono goduto questo splendido campionato, ma devo tanto ad Angelo che è stato fondamentale: Angelo è una grande persona e mi ha dato una grande mano sotto il profilo motivazionale perché ha sempre creduto in me. Noi siamo compagni di pesca ed amici e me l’ha sempre detto dall’inizio che avrei fatto un buon campionato e così è stato. Lui mi ha dato quella carica, quella grinta e non me l’ha mai fatta perdere. Poi ogni volta che prendevo un pesce esultava più di me e questo mi riempiva il cuore ancor di più. »
Secondo il regolarissimo Cono Corrado staccato di 62,16 punti percentuali.
Cono Corrado: «In preparazione ci eravamo assolutamente convinti che tutti avrebbero trovato pesce, chi più chi meno, su entrambi i campi gara. Tuttavia, memori dei precedenti in questo periodo, abbiamo tenuto sott’occhio il meteo convincendoci che qualcosa sarebbe cambiato per i giorni di gara rispetto alla condizioni eccellenti trovate in preparazione. Decidiamo con Alfonso di impostare entrambe le giornate partendo su uno massimo due segnali di corvine e poi tutto a scorrere dove avevamo trovato l’acqua pulita.». I risultati gli hanno dato ragione.
Terzo, a sorpresa ma non troppo, l’ottimo Renato Greco che sembra aver ormai raggiunto una maturità agonistica tale da farlo competere ai vertici.
Seguono Roberto Praiola, il nostro Claudio Marconcini, Marcello Camboni del Team Sea Hunter, Carmelo Vacirca, Fabrizio Rossi (Team Meandros) (che nella seconda giornata cattura 2 dentici oltre a 3 corvine e un sarago), Luca Gerardi e il giovanissimo Riccardo Emma.
A Marconcini, Team Apnea Passion, va il premio per la preda più pesante.

Insieme a questi atleti, guadagnano l’accesso alla prima categoria anche: Ponzio, La Mantia, Sassu, Volpicelli new entry del Team Pescador, Tarantino, Mastrocristino, Pazzaglia, Castellano, Musacchio e Cristiano.
Conclusioni sul Campionato di Qualificazione 2025
La performance eccellente di Roberto Caprini ci consegna un nuovo atleta di vertice e dimostra che anche in condizioni di mare estremo il livello degli atleti di testa è altissimo.

Impeccabile anzi, da Prima Categoria, l’organizzazione della Lega Navale di Mola di Bari. Ha visto bene l’organizzatore Vito Leonardo Colella, a scegliere questi campi di gara e volere fortemente che la prima giornata si disputasse. 
Ai nostri microfoni, Vito ha dichiarato: «Il livello di questi atleti è tale che ero certo che avrebbero gestito egregiamente queste condizioni del mare. Le catture della prima giornata, lo dimostrano. Personalmente ho voluto fortemente questo Campionato, si può dire che me lo sia andato a prendere. E sono soddisfattissimo per come è andata. Negli anni abbiamo organizzato tante gare e campionati, ma l’organizzazione di questo è stata al livello di un Assoluto».




Tra le tante conferme, emerge anche un segnale nuovo: l’età media si abbassa, e i giovani come Ruben Iacaz, Riccardo Emma, Carmelo Vacirca e Lorenzo Linimento hanno mostrato di poter dire la loro tra i veterani. Un segnale più che positivo per il futuro del movimento.




 
			 
		