Il mare torbido non ferma la coppia Giaquinta-Mercurio
Praialonga (KR) – Nemmeno l’allerta meteo arancione, né il mare al limite della praticabilità, sono riusciti a fermare la passione e la determinazione dei campioni italiani di pesca in apnea a coppie 2025 (Giaquinta-Mercurio). Dopo giorni di pioggia torrenziale e visibilità ridotta ai minimi termini, la gara si è disputata nel giorno di recupero, regalando comunque spettacolo, tecnica e cuore.
A imporsi su tutti, con una prestazione di carattere e lucidità tattica, la coppia Fabio Giaquinta – Giuseppe Mercurio, entrambi portacolori dell’ASD Isola Ambiente Apnea. Due orate valide e uno scorfano rosso – poi scartato per pochi grammi – sono bastati per portare a casa il titolo, grazie a una condotta di gara impeccabile in un mare davvero ostico.

Giuseppe Mercurio, già campione italiano a squadre nel 2021, ai microfoni di Apnea Passion ha commentato: «Un titolo fortemente voluto e conquistato di forza. In particolare Fabio (sua opera le 3 catture), il mio compagno di squadra, che ha affrontato la gara con uno spirito impareggiabile. In cinque ore di gara ha fatto il doppio dei miei tuffi ed ha inventato 3 pesci su un fondale difficilissimo.»
Tra allerta meteo e mare torbido
Il Campionato, originariamente previsto per il 18 ottobre, era stato rinviato a causa delle pessime condizioni meteo. I campi di gara di Praialonga e Crotone, splendidi ma estremamente sensibili a piogge e correnti, avevano risentito pesantemente del maltempo. La data di recupero del 1° novembre sembrava ancora incerta, ma l’organizzazione dell’ASD Isola Ambiente Apnea ha tenuto duro.
Il venerdì del briefing pre-gara è stato da brividi: la zona di Le Castella, base logistica dell’evento, è stata colpita da una violenta alluvione. Torrenti gonfi e fango in mare lasciavano presagire il peggio. Eppure, via WhatsApp, gli organizzatori confermavano: “Si fa il briefing, il Campionato si farà”. Alla fine, si presentano 24 coppie, la metà esatta delle iscritte iniziali.
Il sabato è di attesa e speranza. Il sole torna a splendere, ma il mare resta torbido, attraversato da lingue di acqua dolce. Gli atleti fanno qualche tuffo di prova, e i loro sguardi dicono tutto. Ma domenica mattina, alle 7:00, il verdetto è chiaro: si gareggia.
Gara durissima: quando la visibilità è un lusso
Alle 8:00 il via. Cinque ore di gara in apnea, tra corrente, scarsa visibilità e fondali difficili. La prima ora e mezza trascorre nel silenzio assoluto. Poi la notizia: Cutrupi e Petrone catturano un barracuda da 2 kg. Da lì, le prime emozioni: Galante–Musacchio, Fanito–Piccoli e Giaquinta–Mercurio registrano le loro catture, con un’orata pesante che potrebbe valere oro.





All’uscita dall’acqua, la tensione è palpabile. I volti sono stanchi ma carichi. Alla pesatura arriva la conferma: Giaquinta e Mercurio sono i nuovi campioni italiani.

Giaquinta-Mercurio: le parole dei protagonisti
Fabio Giaquinta, emozionato, racconta: «Ho dato tutto quello che potevo in questa gara, forse di più, visto che la pesca nel torbido non era, fino ad oggi, tra le mie preferite. Il fatto che sul computer al mio polso, a fine gara, fossero registrati circa 150 tuffi credo lo dimostri. Ci ho creduto fino in fondo, e devo molto a Giuseppe che mi ha spronato fino alla fine convinto com’era che ce la potevamo fare a portare questo titolo a casa. Abbiamo trovato queste zonette interessanti, abbiamo pescato bene, la abbiamo voluta questa vittoria e l’abbiamo ottenuta!»
Alle loro spalle, Cutrupi e Petrone (anch’essi Isola Ambiente Apnea) conquistano il secondo posto con il barracuda più grosso della gara, che vale loro anche il premio speciale.


Terzo gradino del podio per Maria Fanito (Isola Ambiente Apnea) e Giuseppe Piccoli (Chico Sub Catanzaro), grazie a un’orata da circa 600 grammi.


Seguono Galante–Musacchio del Circolo Subacqueo Maratea “Andrea Scoppetta”, quarti con uno scaro, e Lopis–Ponzio (Team Mares Pure Passion / ASD Agonistica Atlantide Catania), quinti con un tordo.


La coppia Pisicchio–Zaccagnini dell’Apnea Team Roma vede invece scartata per pochi grammi la propria cattura, mentre le restanti 17 coppie chiudono a zero punti.

Il mare come unico arbitro
Come diciamo su Apnea Passion, “al meteo non si comanda”. E anche stavolta il mare ha dettato legge. I campi di gara di Praialonga e Crotone, solitamente ricchi e tecnici, non hanno potuto mostrare il loro vero potenziale, penalizzati da una visibilità ridotta e da correnti instabili.

Eppure, proprio queste condizioni hanno messo in luce la stoffa dei veri campioni: chi sa adattarsi, chi non molla, chi conosce il mare e lo affronta con rispetto e determinazione.
Organizzazione e spirito sportivo
Va dato merito all’ASD Isola Ambiente Apnea per l’organizzazione impeccabile e alla FIPSAS per aver garantito, ancora una volta, sicurezza e professionalità. Nonostante tutto, si è riusciti a disputare un Campionato vero, intenso e leale, all’altezza del titolo italiano.

Come sempre, Apnea Passion Magazine ha seguito da vicino ogni istante dell’evento, confermandosi Media Partner Ufficiale FIPSAS e voce della grande comunità dell’apnea e della pesca subacquea.












