Il XXXI° Campionato Euro-Africano di Pesca in Apnea ha emozionato, con le sue condizioni meteo al limite del possibile, la splendida location di Lussino, in Croazia, patria della pesca in apnea, e i 51 atleti partecipanti provenienti da ben 18 nazioni diverse. Il vincitore? Ma ovviamente il super favorito, Daniel Gospic.

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Il super favorito Campione di casa, Daniel Gospic (Cressi) della squadra Croata, non ha deluso le attese e si è mostrato in ogni momento deciso, ma sereno, tranne poi confidare ad AP, a titolo conquistato, che la pressione c’è stata eccome, con amici, parenti, tifosi, media e sponsor, tutti con attese importanti sul successo del pluricampione croato. In fondo, Daniel Gospic è il più esperto, fra i più forti al mondo, atleta di casa e già Campione del Mondo a Lussino nel 2010. 

Ma a conquistare il titolo è stata anche la fortissima Spagna, tornata in vetta alla classifica a squadre, dopo la prestazione mediocre all’ultimo Mondiale, svoltosi lo scorso anno a Syros, in Grecia, dove si piazzò solamente 6, con un considerevole distacco da Grecia, Italia, Croazia, Cipro e, addirittura, Tahiti. 

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Preparazione dei campi gara, fondali e prede 

Il periodo di preparazione dei campi gara è stato più o meno lungo per ogni atleta ed ogni squadra, aspetto che ha certamente determinato rispettivamente vantaggi e svantaggi per gli atleti. Inoltre, le condizioni metereologiche a 10 giorni dalla competizione sono state costantemente non buone, con pioggia e vento, con mare al limite della navigabilità.

Il fondale del mare di Lussino è un campo difficile, con grotto e pesce prevalentemente in tana. Da qui la chiave dei gronchi, che sono stati fondamentali nei carnieri finali (peso minimo 3 kg per massimo 5 esemplari al giorno). Si è visto così pochissimo pesce bianco, come saraghi e corvine, e neppure una cernia, viste da alcuni in preparazione (De Mola), ma scomparse in gara, anche per via del maltempo. I carnieri, tranne per alcuni cefali, saraghi e corvine, sono stati quindi caratterizzati da gronchi, musdee e alcuni capponi. 

La tipologia del fondale e delle prede ha confermato l’impostanza della preparazione del campo gara che, in modo particolare necessitava di tempo per segnare il maggior numero di tane di gronchi e musdee, le principali prede di questo Euro-Africano. 

 

Prima giornata

Se il periodo di preparazione dei campi gara è stato climaticamente difficile, la prima giornata non è stata da meno, con condizioni accettabili fino a circa le 10 – 11 del mattino, quando la competizione è partita per terminare cinque ore dopo, ma improvvisamente mutate con un fortissimo vento di scirocco a rendere tutto più complicato. Onde, vento e un poco di pioggia, ma soprattutto la temibile corrente, hanno modificato nettamente le condizioni marine, spostando e facendo nascondere pesce che fino al giorno prima erano stato avvistato.

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Le Corvine, comunque catturate, alcune di ottima pezzatura intorno ai 2 kg, e cernie, invece totalmente assenti in questa competizione, si sono cosi mosse molto, mentre i gronchi sono stati più stabili, nelle loro tane, lunghe e strette nel fondale di grotto. 

La corrente ha così reso difficile segnare i punti di pesca con il pedagno che si spostava facilmente, facendo perdere la posizione trovata nelle giornate di preparazione. Per fortuna le acque dei campi gara erano particolarmente limpide, in modo da aiutare un poco l’individuazione sia dei punti di pesca, sia dei pesci in tana, come appunto i gronchi, che sono stati pescati in grandi numeri e anche di grandi dimensioni (il più pesante di 17,960 kg, dove il peso minimo consentito era di 3 kg, come già indicato nel servizio di presentazione di AP). 

Il primo giorno di gara è stato proprio Daniel Gospic a prevalere, certamente sapendo meglio degli altri muoversi nel “suo” mare, anche in condizioni metereologiche avverse. Micidiale alla fine il numero delle catture, ben 17 pesci, di cui 5 gronchi, per 27480 punti.

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A seguire, lo spagnolo Oscar Cervantes (Beuchat), con 15 prede valide e 23540 punti (85,66%), l’italiano Stefano Claut (Omer) subito dietro, molto atteso come forte conoscitore delle acque croate (anche se ad AP ha confermato la lunghissima preparazione, ma anche che non aveva mai pescato prima esattamente nelle zone della competizione), anche lui con 15 prede valide e 23380 punti (85,08%), e quarto un altro spagnolo, Xavi Blanco (Mares), il campione in carica, con 13 prede valide e 22440 punti (81,66%). 

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Più staccati, e quindi già un poco fuori dai giochi per il titolo, il terzo atleta spagnolo, Samuel Tomas (Pathos), comunque quinto, già a preannunciare la forza e la vittoria della nazionale iberica, con 11 prede e 16390 punti (59,64%) e Giacomo De Mola (Pathos), sesto, con 10 prede valide e 15630 punti (56,88%).

Ancora più indietro l’atteso Campione del Mondo George Vasiliou (XT Diving), della squadra cipriota, che non ha trovato la giusta chiave nella prima giornata, anche deconcentrato da un grosso dentice perso subito nella prima immersione.

 

Seconda giornata

Se la prima giornata si era presentata con un mare mosso, molto vento, corrente, e un poco di pioggia che poi aveva lasciato spazio al sole, la seconda giornata è stata anche peggio. Calma quasi piatta al raduno presso il porto alle 8 circa, fino alle 9 passate, il vento ha poi soffiato con forza, insieme a pioggia intermittente, ma anche intensa. Ancor più importante, la corrente aumentata ancora rispetto al giorno precedente, corrente che lo stesso Campione iridato Daniel Gospic ha sottolineato come particolarmente intensa e fastidiosa. Non solo, anche la totale mancanza di sole, con nuvoloni neri che coprivano il cielo, ha determinato mancanza di luce sott’acqua, soprattutto in profondità, ed ha reso più complicata la caccia soprattutto ai gronchi intanati. 

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Seppur da molti il campo gara B fosse indicato come meno ricco di pesce e nonostante le condizioni avverse, comunque il totale delle catture valide di giornata 2, 197 prede valide, è stata superiore a giornata 1, con 189 prede valide. 

Ad arricchire notevolmente il carniere complessivo della seconda giornata è stato il fortissimo atleta spagnolo Oscar Cervantes, che ha raggiunto addirittura le 17 prede valide di Gospic del primo giorno, seppur con un punteggio leggermente inferiore (26.500 pti), conquistando la vittoria di giornata, al punto di mettere per un attimo in dubbio il risultato finale. Purtroppo per lui, Gospic, con 15 prede valide e 24.910 punti (94%), gli è stato immediatamente dietro, aggiudicandosi cosi il XXXI° Campionato Euro-Africano di Pesca in Apnea, e lasciando al campione spagnolo il secondo posto. Fra i più forti della seconda giornata è stato l’italiano Giacomo De Mola, che ha migliorato le prestazioni del primo giorno, con ottime 13 prede valide per 21.590 punti (81,47%), e si è assicurato un bel terzo posto assoluto e il podio. Migliora anche un altro atleta di casa, Rodaslov Jakupovic (Zero X), quarto di giornata, con 14 prede valide e 21.4909 punti (81,09%). 

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Dei primi quattro papabili per il titolo dopo la prima giornata, hanno invece un calo di prestazioni l’italiano Stefano Claut, solo ottavo il secondo giorno, con 7 prede valide e 13.130 punti (49,55%), e Xavi Blanco, detentore del titolo, che sprofonda addirittura all’11 posto di giornata con 6 prede valide e 9.880 punti (37,23%), e la sesta posizione assoluta finale. 

 

Classifica a squadre

La performance di Xavi è comunque sufficiente, insieme a quella del fortissimo Oscar Cervantes e di Samuel Tomas, settimo assoluto, a conquistare un meritatissimo primo posto per la Spagna nella classifica a squadre, proprio grazie alle buone prestazioni di tutti e tre gli atleti. 

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Segue la Croazia, che perde la prima posizione per via di una prestazione non all’altezza dei padroni di casa da parte di Slaven Cubric (Zero X), solo 15° assoluto, con 10 prede valide e 16.580 punti (61,20%). 

Terza l’Italia, molto attesa anche per la lunga preparazione effettuata da un forte atleta come Stefano Claut, che vive nella vicina Trieste. Il terzo posto è un buon risultato, considerando anche il netto distacco dalla quarta, Cipro, anche se con il terzo e quarto posto di De Mola e Claut si sarebbe potuto fare di più. Purtroppo Dario Maccioni (Cressi) ha avuto due giornate non eccezionali, con un 13° posto finale, 18.820 punti (67,79%) e 11 prede valide totali. Da un campione come lui, migliore degli italiani al Mondiale di Syros lo scorso anno con uno splendido quarto posto (al suo primo Mondiale), ci si poteva aspettare di più, ma su questo ha influito molto anche il ridotto periodo di preparazione di sole due settimane. Da questo punto di vista, il confronto è stato con atleti che si sono recati a Lussino a più riprese, come gli slovacchi, che ogni anno competono nel campionato nazionale a Neresine, a circa 15 km da Lussino, piuttosto che con i compagni di squadra, con De Mola che ha avuto una preparazione di circa 22 giorni e Claut che a più riprese per tre mesi si è racato a Lussino. Per ottenere il secondo posto a squadre Maccioni avrebbe dovuto arrivare 8°, attaccato a Samuel Tomas, con almeno 109,858%. 

Quarto Cipro, piuttosto staccata dalle prime 3 (55.250 pti vs 92.550 pti dell’Italia) con il Campione del Mondo George Vasiliou, debole nella prima giornata, ma tornato ai suoi altissimi livelli nella seconda, con un buon 5° posto di giornata, per un 8° posto assoluto, con 25.960 pti (97,02%). Secondo fra i ciprioti Stelios Yiangou (XT Diving), 11°, con 21.550 pti (79,50%). Terzo, e piuttosto in ombra, Ilias Liasi (XT Diving), 25° assoluto con 7790 pti (28,50%). 

Seguono poi Slovenia 5°, con 37.650 pti, Turchia 6°, con 36.370 pti, 7° un ottimo Sud Africa (31.780 pti), visto anche le zone di pesca ben diverse da quelle alle quali sono abituati, 8° l’Ucraina, 9° una deludente Grecia (31.690 pti), considerando la forza e la tradizione di questa nazionale. C’è da dire però che, per diversi motivi, sono mancati gli atleti greci più forti, come Sideris, Kavvedias, Giankos, Degaitas, Makris, Marsakis e Dertilis. Inoltre, anche qui, va detto, i giorni di preparazione hanno influito molto, visto che sono stati inferiori alle 2 settimane. Seguono Bulgaria (10° – 20.340 pti), Tunisia (11° – 17.710 pti), Finlandia (12° – 14.420 pti), un Portogallo deludente, che dovrà rifarsi il prossimo anno quando ospiterà il Mondiale (13° – 14.040 pti), la Russia (14° – 10.380 pti), la Danimarca (15° – 3.310 pti), San Marino, (16° – 3.100 pti), la Norvegia, con soli due atleti (17° – 2.400 pti) e, infine, l’Egitto (18° – 15.560 pti), che comunque speriamo di rivedere provarci e migliorare al prossimo Campionato.

 

Commenti degli atleti  

Daniel Gospic

La tensione alla fine c’è stata, fra parenti, amici, tifosi, sponsor e media che si aspettavano molto da me. Sono nato e cresciuto qui, quindi conosco benissimo questo mare, ma alle volte l’eccesso di sicurezza può essere un problema, e se le cose si mettono male la pressione può fare brutti scherzi. Sono veramente contento del risultato proprio perchè si è svolta nel paese dove sono nato. Ancora non ho realizzato completamente, anche perchè la stanchezza è molta, ma certamente è una bella soddisfazione. La gara è andata bene, nonostante la corrente del secondo giorno sia stata veramente forte ed abbia creato difficoltà per pescare sotto i 35 metri. Nella prima giornata ho catturato subito molte prede di buon peso, mentre il secondo giorno le catture sono state più lente e non sapevo mai se bastassero per la vittoria finale. Per fortuna ho catturato 4 prede nell’utima mezz’ora di gara. Il primo giorno, devo dire, è iniziato male perchè ho sbagliato una musdella di circa un chilo, mentre Oscar nel frattempo aveva effettuato due catture. Per il futuro ho deciso di smettere con le gare a squadre, e mi concentrerò su quelle individuali ad inviti, e mi dedicherò alla mia famiglia. 

 

Oscar Cervantes

Certamente la squadra mi ha aiutato molto per il mio risultato individuale, visto che siamo molto uniti, ed inoltre, devo ammettere che questo mare ha un fondale molto simile a quello a cui sono abituato in Spagna. Non posso dire quale sia la mia caratteristica vincente, il mio capitano direbbe la mia capacità di adattarmi ai cambiamenti delle condizioni del mare, e di pensare e modificare la strategia durante la competizione, oltre alle capacità apneistiche. Fra il primo ed il secondo giorno non ho realmente cambiato approccio, ma avevo comunque più tane marcate nel campo B che in quello A, da li anche il risultato migliore. Ciò, nonostante la corrente e il vento non mi abbiano permesso di visitare tutti gli spot segnati, e l’acqua oggi fosse un poco più sporca di ieri. Sono molto contento del secondo posto individuale e del primo della Spagna.

 

Giacomo De Mola

Il primo giorno putroppo ho strappato 3 pesci, un sarago e due musdee, e questa è stata la differenza con la seconda giornata, certamente migliore. Non penso comunque avrei potuto agguantare le prime due posizioni e sono quindi molto soddisfatto del podio. Inoltre, la competizione è stata di altissimo livello e molto tecnica, per cui non posso che essere contento. Ad inizio preparazione pensavo di poter catturare qualche grossa preda, perchè avevo visto anche delle belle cernie, ma con il cambio del tempo e la corrente sapevo che non le avrei trovate, per cui non sono neppure andato a controllare. La corrente, inoltre, era influenzata dalla marea, per cui andava sei ore in una direzione e sei ore nell’altra. Il primo giorno ho pescato a profondità fra i 30 – 32 metri fino ai 38 metri, in zone dove bisognava cercare più a lungo il pesce, mentre il secondo giorno ho pescato su rocce piatte e lunghe fra i 38 e i 40 metri circa. Infine, è stato bello catturare il mio primo pesce San Pietro

 

Stefano Claut

Non sono soddisfatto. Forse avrei preferito il quinto posto, piuttosto che il quarto per una inezia dal terzo. Ho avuto difficoltà nella seconda giornata per via della forte corrente. Non sono così partito bene, prendendo solo qualche pesce, e allora mi sono spostato su punti più riparati che avevo segnato, ma ho trovato poco, probabilmente perchè nelle prime due ore di gara altri concorrenti ci avevano già pescato. Devo dire che in due giorni non ho sbagliato o strappato neppure un pesce. La preparazione era andata bene, ma mai con la corrente che abbiamo trovato poi in gara, che mi ha colto un poco in contropiede. Col senno di poi forse andava preparata la gara a profondità un poco più basse (ha pescato oltre i 40 metri), proprio per evitare la penalizzazione della corrente. Sicuramente Giacomo e Oscar sono più forti a pescare nella corrente, perchè sono più abituati. Poi ho anche avuto molto caldo, sia il primo giorno con la 5 e il corpetto, sia il secondo giorno senza corpetto.

 

George Vasiliou

La prima giornata è stata piuttosto difficile. Ho avuto subito, nel primo tuffo, l’opportunità di catturare un dentice enorme, sui 10 kg. Lo ho colpito ma si è strappato. Da li in poi per una serie di tuffi ero totalmente deconcentrato, la mano era poco ferma sul fucile, e quindi ho perso molte opportunità. Capita così. Il secondo giorno, per esempio, ho pescato subito in uno spot dove c’era un italiano, (Dario Maccioni ndr), e sono riuscito a prendere due prede dove lui mi anticipava nei tuffi, ma tornava su senza cattura. Credo non sia stato facile per lui. Queste cose influenzano negativamente qualsiasi pescatore, anche i più forti. 

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