E’ in Italia la piscina più profonda del mondo, anche se, con i suoi 40 metri di batimetrica, è veramente strano chiamarla semplicemente piscina. Situata nel paese di Montegrottto Terme, vicino Padova, evidentemente famoso per le calde terme che sgorgano da sotto il terreno, Y-40 è stata inaugurata nel giugno 2014 e da allora ha attratto appassionati di apnea e sommozzatori da tutta Italia e da tutto il mondo. Apneapassion.com ha avuto il piacere e l’onore di partecipare ad un evento eccezionale, supportato da Omer e Apnea Academy, e tale da riunire un incredibile numero di campioni di apnea e pesca in apnea.

Presenti Umberto Pelizzari, che quest’anno celebra anche i 20 anni di Apnea Academy, Herbert Nitsch, ultra campione del mondo di apnea, con record ufficiale a – 214 metri nella disciplina No Limits e – 253,2 metri raggiunti, nell’ultima, per poco tragica, immersione del 2012. Ancora Italia con Andrea Zuccari, campione italiano nella disciplina assetto variabile, con – 175 metri raggiunti, Marco Bradi, pluricampione di pesca in apnea, e ancora Ilaria Molinari, Cico Nat, Stefano Claut e Ilaria Bonin.

La struttura Y-40

La superficie della piscina misura 21 x 18 metri, per cui certamente è uno spazio importante, mentre la profondità massima è appunto 40 metri. L’intera struttura è assolutamente rifinita in ogni dettaglio, mentre delle ampie finestre laterali permettono alla luce di entrare ed illuminare la parte e sterna della piscina, ma anche sott’acqua, con un effetto magico che genera una trasparenza tale da raggiungere i 60 metri di visibilità…altro che acqua di mare in Inverno. La “piscina” contiene 4300 metri cubi di acqua termale, portata ad una temperatura ottimale di 33,3 °C, rispetto agli 87°C di fuoriuscita dell’acqua dal suolo. Il raffreddamento è ottenuto tramite canali esterni aperti che riducono la temperatura dell’acqua a contatto con l’aria. Si ottengono quindi condizioni perfette per situazioni di apnea dove il corpo risulta o fermo o in movimento, ma con gesti fluidi e molto lenti. Chiaramente 33,3°C non sarebbero appropriati per il nuoto tradizionale.

All’interno della piscina è stata realizzata una zona di grotte per effettuare specifici corsi di immersione, mentre un tunnel centrale trasparente attraversa sott’acqua l’intera struttura. Da qui, è possibile vedere i campioni immergersi.

L’intera struttura nasce a fianco dell’Hotel Millepini, della stessa proprietà, che funziona perfettamente come base di appoggio, sia per la vicinanza, sia perché offre un’area completa da cure termali.

Cosa significa immergersi a Y-40

Impossibile non provare l’immersione nella piscina di Y-40, una volta che la si visita. E’ pazzesco entrare in acqua senza pesi, senza muta, e senza tutto ciò che generalmente ci costringe nei movimenti quando siamo in mare a pescare e fare immersioni. Ciò è possibile sia grazie al fatto che la temperatura dell’acqua è tale da non richiedere di indossare una muta, sia perché l’acqua termale, non salata, è più leggera e meno densa dell’acqua di mare, per cui il nostro corpo galleggia molto meno. Quando si entra in acqua, con indosso solo il costume, pinne e maschera, ci si sente estremamente liberi, mentre il calore dell’acqua dona piacere e comfort.

Un numero di boe in acqua indicano le diverse profondità. Sono collegate al fondo tramite delle funi sufficientemente tese da poter essere utilizzate come punto di ancoraggio quando si prepara l’immersione. Ed è in questo momento che la magia inizia veramente. Il rilassamento che si raggiunge grazie alla mancanza di onde e correnti, l’incredibile visibilità sott’acqua e la temperatura della stessa, è incredibile. Si raggiunge una condizione di pace e calma inavvicinabile in mare, e ci si ritrova in uno stato molto probabilmente analogo a quello che si vive nel ventre materno. Il processo di ventilazione risulta così di una facilità e fluidità inimmaginabile. Con estrema calma ci si immerge a 5, 10, 15 metri, nelle varie zone della piscina. Per poi andare oltre i 15 metri bisogna spostarsi nel cuore della struttura, dove è presente il canale cilindrico verticale che scende a – 40 metri. Vi sono tre corde ben tese posizionate a triangolo a ancorate sul fondo alla massima profondità e al soffitto, per poi continuare ed essere bloccate in delle morse. Questo sistema di corde serve nelle varie immersioni controllate, per collegare l’allievo alle corde e, in caso di situazioni critiche, poterlo sollevare in superficie semplicemente utilizzando le corde scorrevoli.  Le corde fungono anche da riferimento come linea verticale per le discese, come avviene anche nelle prove ufficiali di apnea in mare.

Quando si superano i 15 metri di profondità si entra nel tunnel cilindrico e la profondità viene rilevata, oltre che dall’orologio, anche da una scala graduata sulla parete che accompagna l’apneista fino ai -40 metri. Le immersioni alle diverse batimetriche risultano più semplici di quelle in mare, vuoi per la concentrazione e il rilassamento che si raggiungono a Y-40, vuoi per l’effetto di “facilitazione” che viene determinato dalla trasparenza dell’acqua. E’ certo che si scende meglio e più profondo, ma bisogna sempre essere attenti a valutare i propri limiti, nonostante i sistemi di sicurezza e i controlli siano ai massimi livelli.

L’esperienza di immersione a Y-40 è particolarmente entusiasmante, e genera la voglia di passare l’intera giornata a immergersi e rilassarsi. Ne abbiamo parlato con Marco Mardollo, manager e ideatore dell’innovativa struttura.

ApneaPassion.com: Buongiorno Sig. Mardollo, come è nata l’idea di Y-40?

Marco Mardollo: Circa ben 15 anni fa, il figlio del proprietario dell’Hotel Millepini, Emanuele Boaretto, mi volle parlare, quale esperto istruttore di Apnea Academy, circa il suo desiderio di costruire una piscina in un terreno affianco all’Hotel, dove c’era un rudere e quindi era possibile costruire. Sono passati anni da allora senza che si prendesse una decisione definitiva, fino a tre anni fa quando, per una riduzione delle richieste di soggiorni termali a Montegrotto Terme, si decise di spingere con una offerta nuova, rivolta a una clientela più giovane e sportiva. Emanuele Boaretto, tra l’altro, è un talentuoso architetto ed ha progettato e seguito i lavori di tutta Y-40, lavori che cominciarono a giugno 2013. Dopo un anno Y-40 è nata.

AP: Come siete giusti a definire tutti gli aspetti architettonici, organizzativi e funzionali di Y-40?

MM: Molte idee sono venute da dei focus group che abbiamo organizzato con campioni e istruttori di apnea, ma anche allievi di Apnea Academy. Molte idee e soluzioni per il perfezionamento della piscina sono state definite grazie a questi gruppi. Un esempio, semplice ma molto efficace, è la possibilità di avere della musica durante le prove di apnea, soluzione che contribuisce ad un miglior rilassamento e concentrazione.

AP: Che accoglienza ha ricevuto Y-40 da parte degli apneisti?

MM: Nonostante non abbiamo fatto alcuna pubblicità e promozione alla struttura, e ci siamo limitati a comunicarne la nascita tramite comunicati stampa, la reazione è stata molto positiva. Inoltre, chiunque visita e si immerge nella nostra struttura, vuole poi sempre tornare e, in realtà, non vuole realmente mai uscire dall’acqua.

AP: Che vantaggi offre Y-40?

MM: Anzitutto è una struttura unica nel mondo, inoltre è realizzata ad altissimi livelli di qualità per quanto riguarda i materiali e le soluzioni tecniche, e, come già anticipato, seguendo le idee e opinioni di persone che sono totalmente coinvolte nelle immersioni, sia in apnea che con le bombole. Ma c’è di più: la struttura termale dell’Hotel Millepini è un ulteriore attrazione, anche perché offre l’opportunità alle coppie, sia di immergersi, ma anche di rilassarsi con un salutare trattamento termale. Cosa altro si potrebbe chiedere?

AP: Da quali paesi e che tipo di visitatori avete?

MM: Chiaramente molte appassionati arrivano dal nostro paese, ma molti anche dalla Germania, Austria, paesi dell’Est e Asia. Arrivano americani dalla base US Army di Vicenza, ma non solo. Ci sono anche aziende interessate a fare team building utilizzando Y-40, che, tra l’altro, possiede sale riunioni da 40, 60 e 100 posti, per tutte l esigenze.

AP: Che tipo di corsi fate a Y-40?

MM: Qualsiasi tipo di corso, dal base a quelli avanzati per gli istruttori, dall’apnea pura alle immersioni con le bombole, ma anche corsi per le immersioni nelle grotte, grazie alla presenza in vasca di grotte realizzate appositamente e progettate dall’esperto speleonauta Gigi Casati.

AP: Qualche evento particolarmente riuscito?

MM: A parte l’evento Open Day di oggi, organizzato da Apnea Academy e Omer, pieno di campioni come Umberto Pelizzari, Herbert Nitsch, Andrea Zuccari, Marco Bardi, Ilaria Molinari, Ilaria Bonin, Cico Nat e Stefano Claut, e unico nel suo genere, che ha attratto un numero incredibile di appassionati, abbiamo realizzato in passato un interessante e innovativo evento per la fiera del ciclo di Padova, Expo Bici. La fiera si terrà a settembre e abbiamo girato un video, intitolato “La pedalata più profonda del mondo”, con un ciclista che si è mosso pedalando sott’acqua , e si è spostato scendendo a -10 metri, -15 metri e poi giù fino a – 40 metri, chiaramente con un pallone che rallentasse la discesa e quindi l’impatto finale. Il video è venuto molto bene, curioso e divertente.

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Una chiacchierata con Umberto Pelizzari

Abbiamo anche incontrato Umberto Pelizzari chiaramente, uno dei campioni di apnea più carismatici e conosciuti al mondo. Nonostante i 50 anni, guardando il fisico di Umberto un dottore prescriverebbe attività di apnea per tutti come elisir di eterna giovinezza. Umberto è la persona che ha reso l’evento Open Day possibile, mettendo insieme i più grandi campioni di apnea e pesca in apnea in un unico evento.

ApneaPassion.com: Umberto, un commento su Y-40.

Umberto Pelizzari: Y-40 è unica, e crea delle situazioni fantastiche, grazie alla temperatura perfetta, la tranquillità e la sicurezza che si riescono a provare in piscina. Poter non dover indossare la muta offre migliori sensazioni e maggiore consapevolezza del proprio corpo. Soprattutto nel periodo invernale, Y-40 è il vero punto di riferimento per potersi allenare e stare bene.

AP: hai indicato gli enormi vantaggi di Y-40, quali sono i limiti?

UP: Certamente il non poter scendere oltre i 40 metri! Il mare può chiaramente, soprattutto per i campioni e i più allenati, la possibilità di scendere a profondità molto maggiori. Ciò nonostante, è possibile ricreare situazioni simile a quelle di maggiore profondità tramite espedienti, come per esempio riempiendo i propri polmoni solo parzialmente, in modo da rendere la discesa a -40 metri una sfida anche per i più allenati.

AP: Quest’anno celebrate i 20 anni di Apnea Academy, un risultato incredibile e un obiettivo raggiunto. Un commento?

UP: L’idea nacque nel ’95, quando c’era veramente poco in termini di didattica nelle immersioni in apnea, così decidemmo di riempire il vuoto. L’apnea era praticata dagli appassionati in modo automatico, ma senza reali cognizioni su aspetti fondamentali come, per esempio, la compensazione. Campioni come Enzo Maiorca hanno raggiunto profondità incredibili con praticamente nessuna tecnica specifica, ma solo grazie alla loro naturale predisposizione e al loro talento. Esperti come Andre Zuccari hanno studiato le tecniche di compensazione ed hanno sviluppato l’apnea fino a quello che è oggi. Io stesso ho imparato molto sulle tecniche di compensazione da Andrea. Dal ’95 abbiamo creato da zero la didattica.

AP: Un commento sulla pesca in apnea.

UP: Amo la pesca in apnea, soprattutto gli aspetti profondi ai dentici. Generalmente pesco fra il Nord della Sardegna e la Corsica. Mi spiace solo che molte zone di pesca le stiano chiudendo, tra le quali quella nominata, anziché cercare di regolamentare al meglio la pesca, ma senza proibirla, considerando che la pesca in apnea è il tipo di pesca meno impattante sull’ecosistema marino. Spesso, dovrebbe esserci più conoscenza del mare e maggiore reale interesse nel rispettare l’ambiente da parte delle istituzioni e dei politici.  

Andrea Zuccari – Herbert Nitsch – Umberto Pelizzari