Il Regno Unito non è di certo il paese più famoso per la pesca in apnea, ma questo sport è in crescita e il mare poco battuto dai pescasub offre oggi belle prede anche in poca acqua.
Abbiamo parlato di pesca in apnea nel Regno Unito con Panagiotis Makris, responsabile del settore pesca in apnea presso Ocean Leisure, il più grande centro di vendita di attrezzatura per le attività in mare di Londra.
Apneapassion: Parliamo della pesca in apnea e dell’apnea pura nel Regno Unito. Quale è il trend?
Panagiotis Makris: Sia la pesca in apnea che l’apnea pura sono abbastanza diffusi in UK, anche grazie al legame con sport come lo Yoga. A Londra evidentemente non siamo esattamente nel centro dell’azione per questi sport, ma in Ocean Leisure stiamo spingendo forte per crescere in questi due settori e sono positivo per i risultati futuri.
AP: Quali sono le zone della nazione dove la pesca in apnea e l’apnea pura vengono praticate maggiormente?
PM: Evidentemente nelle zone costiere, dove questi sport sono piuttosto diffusi e ci sono diversi gruppi e organizzazioni che raccolgono appassionati. Direi che dall’isola di Portland alla Cornovaglia dell’Ovest questi sport sono molto praticati. Anche per chi non abita direttamente sul mare, infatti, in poco tempo con l’auto si raggiungono gli spot più interessanti. E’ anche uno sport internazionale, poichè ho visto io stesso pescatori e freediver di diverse nazionalità europee, che vivono nel Regno Unito, oppure che addirittura fanno spedizioni apposite per venire a pescare qui. Comunque la Cornovaglia la metterei al primo posto, seguita dall’isola di Portland.
AP: Quali sono i pesci maggiormente presenti nel mare del Regno Unito?
PM: Certamente la stagione influenza il tipo di pesci che si incontrano in mare. Sono presenti come spigole e merluzzi.
AP: Tu sei Greco, e conosci bene il Mediterraneo. Quali sono le differenze con il mare della Manica e della Cornovaglia?
PM: Certamente qui nel Nord Europa si pesca in acque mediamente più torbide, oltre che fredde, ma il mare è anche meno battuto rispetto al Mediterraneo, dove la pesca fatta per molti anni ha ridotto in parte la presenza di pesce a batimetriche meno profonde. Qui invece il pesce, anche di grandi dimensioni, si può trovare facilmente in acqua bassa, ed avrà in più un comportamento meno nervoso e meno impaurito rispetto al pescatore in apnea.
AP: In questo periodo invernale quali sono le attrezzature utilizzate, dalla muta ai fucili?
PM: Come fucili si utilizzano prevalentemente arbalete di lunghezza 75, anche perchè dimensioni maggiori non si riescono a sfruttare non avendo sufficiente visibilità. Questa è la lunghezza media rispetto alla 90 cm che si usa nel Mediterraneo. Poi a seconda delle condizioni si utilizzano anche i 60 cm, mentre il valore massimo possibile direi che è il 100 cm. Quest’ultimo viene utilizzato nella costa atlantica, perchè li si può effettuare la pesca nel blu. Io mediamente per il 75 consiglio la soluzione a elastico singolo poichè credo molto nella semplicità. Tra l’altro più elastici possono rendere l’arbalete più rumoroso. Poichè il pescatore in apnea deve essere mimetico sia nell’aspetto, ma anche riducendo rumori e vibrazioni, sinceramente sono più per il monoelastico che per il doppio. Anche i fucili pneumatici vengono utilizzati alle volte, soprattutto ora che la tecnologia li ha resi più robusti e silenziosi.
Per quanto riguarda le mute gli spessori da 5 a 7 mm sono i più utilizzati, anche se sappiamo che è fondamentale il taglio e l’aderenza al corpo per coibentare al meglio. Andando poi nel nord del Regno Unito saliamo anche fino a 9 mm, con mute molto tecniche.
AP: In Ocean Leisure la pesca in apnea è sempre stata presente?
PM: Si, ma solo recentemente stiamo spingendo di più, organizzando eventi e attività, su gruppi Facebook e Youtube.
AP: Quali marche trattate relativamente all pesca in apnea a Ocean Leisure?
PM: Certamente la più storica e famosa, la Cressi Sub, e poi anche la Omer-Sporasub. Abbiamo ottimi rapporti con entrambe e crediamo nella validità e qualità dei loro prodotti.