Non c’è da fare alcuna presentazione, la Sardegna è il Mare, i Caraibi in Italia, insomma acque pulite e cristalline. Con il Gruppo Pesca Apnea Sardegna e i Fanatici della Pesca Sub ci siamo immersi nei fondali più belli del mondo.

La Sardegna, si sa, è la meta delle vacanze più ambita. Si affrontano nottate su traghetti sempre più costosi per raggiungere il mare di Sardegna, regione dove è la natura incontaminata il primo elemento di fascino. Con Fabio Mura, amministratore dei gruppi Pesca Apnea Sardegna, del network Pesca Apnea Gruppi Gemellati, e il gruppo Fanatici della Pesca sub, abbiamo partecipato ad una stupenda giornata di pesca in un luogo esclusivo, raggiungibile praticamente solo con i fuoristrada e passando su strade sterrate accessibili solo a pochi eletti.

In una giornata con forte vento da Est come il Grecale, la Sardegna del Nord è colpita sia sul versante Est di Olbia, sia lungo tutta la costa Nord. L’unica salvezza è quindi spostarsi sul versante Ovest, in genere colpito dal forte vento di Maestrale, predominante nella zona. E’ infatti la punta del promontorio di Stintino, che arriva fino alla famosissima spiaggia della Pelosa, che diventa una protezione fondamentale dal Grecale. Così da Sassari insieme a Fabio Mura e gli amici di Pesca Apnea Sardegna e Fanatici della pesca sub, siamo arrivati, dopo un lungo percorso in Jeep, in una sorta di posto magico, appena a Sud dell’isola dei Porri.

Fondale con bellissimi spacchi e movimento di pesce, anche se la giornata non ha portato grandi catture. Partendo dalla spiaggetta si scende rapidamente verso i 15 – 20 metri. Avvisto una bella cernia sui 6 Kg da lontano, ma quando cerco di avvicinarmi scompare fra qualche tana. Acqua fredda, ma non freddissima, sui 16°C, mentre la limpidezza per il periodo, fine Novembre, è impressionate, anche se prevedibile nella magica Sardegna. La muta Seac Kama 7.0 e le pinne Motus Kama sembrano a perfetto agio sul fondale sardo, quasi a scomparire sul fondo.

A riva si rientra solo con un barracuda, a dimostrazione che anche il tanto blasonato e idealmente pescoso mare sardo non regala niente a nessuno, e se la giornata non porta pesce, è difficile scovarlo.

Il sole però ci scalda anche a fine novembre, e la spiaggia riparata dal vento ci illude di essere a Primavera.

Le zone di pesca del Nord della Sardegna

Di seguito alcuni spot indicati e descritti da fabio Mura.

Zona Castelsardo

Località “Li Cantareddi”

Il fondale è di tipo misto tra profonde lastre di roccia, grotto, zone di posidonia, pietroni e sabbia. Le batimetriche consigliate sono dai 0 a – 25 metri, con fondale che degrada lentamente fino a – 16 metri per poi risalire a – 8 metri sulla secca de Li Cantareddi. Molto più a largo nuovamente il fondale scende in profondità. E’ presente pesce bianco, come spigole e dentici, mentre le cernie sono più rare. Possibili gli incontri anche con lecce e ricciole. E’ un bello spot dove è ancora possibile catturare bei pesci entro i primi 10 metri di profondità.

Il periodo ritenuto migliore è la mattina, mentre la zona è spesso battuta da venti di Grecale, che si alzano intorno alle 12 in Estate.

La zona è piuttosto frequentata da barche a motore, quindi attenzione e pallone ben visibile e sempre vicino, oltre ad orecchie ben aperte!

Zona Comune di Stintino

Località “Coscia di Donna”

Fondale molto roccioso con lingue di sabbia. Malgrado sia facilmente raggiungibile da terra e quindi molto battuto, lo spot è decisamente interessante. Sono presenti tutte le specie ittiche, pertanto d’Inverno si predilige l’agguato in acqua bassa alla ricerca di spigole e grossi muggini, anche se non è raro imbattersi in qualche esemplare isolato di dentice. Andando verso sinistra rispetto alla baia il fondale finisce nella sabbia, mentre proseguendo verso l’isola dei Porri si può trovare roccia e fondali per tutti i livelli. A destra il fondale è quasi tutto roccioso con brevi tratti di sabbia.

Nella zona è possibile, ma non facile, trovare piccole risalite, dove in genere alla base si trovano grandi massi o grotto, popolati da corvine e qualche cernia, ma le quote qui sono importanti. E’ anche qui però possibile pescare tranquillamente entro i 10 metri. Come in tutto il mare di fuori (si intende la parte di mare ad Ovest della punta Nord Ovest della Sardegna che porta a Stintino e a la famosa spiaggia de La Pelosa) in Estate (fino a metà agosto) la temperatura dell’acqua dopo pochi metri è intorno ai 16-17 gradi, per cui è consigliabile l’utilizzo di una muta almeno da 5 mm, o addirittura da 7 mm. Dopo il 15 agosto circa piano piano il termoclino sparisce e si pesca meglio anche in profondità.

Località Porto ferro – Porticciolo

Fondale roccioso e con grotto, presenti moltissimi anfratti e spacchi popolati da saraghi e corvine, è un eccezionale spot per la pesca delle spigole in Inverno. Lo spot è anche uno dei posti dove, se si è fortunati, è possibile incontrare ombrine anche gigantesche (ne è stata presa una di 50 chili, ma anche diverse tra gli 8 e i 20 Kg).

La profondità operativa va da 0 fino ai – 20 metri per poi “morire” nella sabbia. Sono presenti bei dentici in Estate. E’ una zona dove anche il neofita armato di un 50 cm può catturare qualche bel sarago o orata (chiaramente smaliziati) in poca acqua.