Da Bari a Lecce, con il Gruppo Pesca Apnea Lecce, che ci ha dato l’opportunità di cambiare mare, spostandoci sulla costa di Gallipoli, sul mar Ionio. Spettacolare il relitto.

Lecce, detta anche la Firenze del Sud, per via della ricchezza di architettura Barocca, offre clima, mare, cibo e monumenti strepitosi, tra i quali le chiese di Santa Croce, di San Matteo e di Santa Irene, oltre alla favolosa Cattedrale. Ma rappresentativo di Lecce è certamente anche il Teatro Romano.

Ma Lecce rappresenta anche il Salento, la parte sud della Puglia, forse la più affascinante di una regione dalle mille ricchezze e bellezze, con un mare spettacolare sia nel versante più esteso, quello Adriatico, sia sul versante Ionico, dove siamo andati a pescare fra fondali di coralligeno, sabbia e posidonia, e un fantastico relitto.

Esordio con cena insieme agli amici del gruppo Pesca Apnea Lecce, che in totale conta su Facebook 2230 membri ed è anch’esso parte del Network Pesca Apnea Gruppi Gemellati, e i suoi amministratori, Giovanni Metafuni Ivan Palumbo. Presentati i prodotti dello sponsor del Tour, Seac Apnea, con gli arbalete Seac Guun Kama 75 e Seac Guun Kama 30 105, le maschere One Kama e la frameless L70, i boccagli Jet Kama, rigido, e il nuovo Liquid, morbido.

(In alto il gruppo degli ambasciatori Pesca Apnea Lecce. Da sinistra in senso orario: Giampiero Serafini, Samuel De Giovanni, Ivan Palumbo, Andrea Maggio, Angelo Pranzo, Gianni Giannelli, Carlo Forni di Apneapassion, Davide D’Alessandro). 

(Sopra, gemellaggio immediato fra Pesca Apnea Lecce e Apneapassion. Da sinistra: Angelo Pranzo, Ivan Palumbo, Amminstratore del gruppo, Carlo Forni di Apneapassion, Giovanni Metafuni, Amministratore del gruppo, Davide D’alessandro). 

L’indomani si parte per la attesissima pescata, insieme a Giovanni Metafuni e Fabio Corlianò. Il bello di Lecce è che permette di scegliere addirittura il versante sul quale pescare, Adriatico o Ionico, con anche la possibilità di trovare copertura quando c’è vento forte, come appunto in questa giornata. Certamente, quindi, un luogo fantastico per il turismo, come tutta la Puglia, ed eccellente anche per la pesca in apnea!

Preso il gommone partendo da Torre Pali, con il mare comunque formato, con onda lunga, ci dirigiamo in direzione della prima tappa, verso sud, costeggiando la costa, che sarà anche la più emozionante, quella sul relitto Tevkin Kaptan, affondato la sera del 28 giugno 2007. L’albero del relitto sale fino a poco più di dieci metri di profondità, mentre il ponte è sui 18, infine il fondale sul quale è appoggiato il relitto scende intorno ai 20 metri su sabbia e coralligeno. Lo spettacolo è favoloso già dalla superficie, con l’albero del relitto circondato da mangianza, in particolare castagnole. All’improvviso il branco di piccoli pesci scarta e poi si riunisce nuovamente intorno all’albero, e poi scarta ancora. Sono le palamite a caccia. Passano a velocità impressionanti e sono praticamente imprendibili, ma l’emozione è tanta. Si finisce la tappa con un bel barracuda di Giovanni e ci si sposta.

 

Abbiamo successivamente pescato risalendo verso Nord, su una secca interessante a circa 5-8 metri di profondità con fondale di roccia bianca liscia su sabbia popolata da saraghi, ma molto nervosi e l’acqua torbida non ha aiutato. Infine, l’ultima tappa su fondale di grotto e tanta posidonia intorno a 18 metri. Bello, ma non era giornata per i pesci all’aspetto.

I punti di pesca sul versante Ionico

Il fondale sul versante Ionico presenta grotto e posidonia, e superata Torre San Giovanni il grotto si alza costantemente fino ad arrivare a Leuca, punto di unione dei due mari, Ionio e Adriatico. I punti più interessanti sono sul lato Ionico sono i seguenti.

Torre Uluzzo

Franata di roccia granitica, ricca di orate e saraghi in acqua bassa, che scade su sabbia e posidonia a 22 metri, scendendo anche fino a 30. Oltre la franata il fondo è coperto di posidonia mista a roccia bassa. Nei punti più profondi si pratica l’aspetto insidiando soprattutto ricciole e serra.

 

Colonne Marina di Nardò

Fondale di roccia granitica sui 10/12 metri, ricco di ricciole e orate, mentre le cernie sono oramai di dimensione ridotta, anche se numerose. In Estate spesso si avvistano i tonni.

 

Isola di Sant’Andrea

Molto affollata di trainisti, è splendida ma da frequentare quando non è periodo di traina. Il fondale è di grotto variegato, con molti spacchi e fessure, e sempre misto a posidonia. Si possono qui fare belle catture di dentici da 3 o 4 kg.

 

Torre Pali, Felloniche, Secche di Ugento e Leuca

La zona Torre Pali, da dove siamo partiti, è costituita da una cigliata che parte dai 5 metri e scende fino a 15, e va a collegarsi fino alle secche di Leuca. L’estensione è parallela alla costa. Si parte con roccia granitica e si passa a grotto medio basso con lingue di sabbia e coralligeno. Qui la varietà di specie è fenomenale: grossi saraghi, spigole in acqua bassa, e dentici e pelagici alle profondità maggiori. A Felloniche si possono incontrare pesci serra, dentici, saraghi, orate e cefali. Verso Leuca il mare sarà spesso più difficile e si incontreranno ricciole, tonni, palamite e barracuda. Ad ovest di Torre Pali troviamo le Secche di Ugento, con fondale di grotto basso ricco di saraghi, capaci di intanarsi in spacchi irraggiungibili. E’ una pesca in tana per i più esperti e pazienti.

 

 

Seppur abbiamo pescato nel versante Ionico, certamente è interessante analizzare anche quello Adriatico.

Punta Palascia, Capo d’Ontranto

E’ proprio il punto dove c’è il faro del capo, con forti correnti che lo rendono il luogo ideale dei pesci pelagici, tra cui ricciole, tonni e lecce. Il fondale però è molto impegnativo e scende a 30 – 40 metri, dove, per chi può farlo, c’è la possibilità di cacciare belle cernie e dentici.

 

La Fraula, Porto Badisco

Appena a sud di Porto Badisco, La Fraula ha un fondale di roccia che cade sulla sabbia a circa 30 metri. A questa batimetrica c’è molto pesce, tra cui belle cernie di peso.