4° Open International Spearfishing Team Competition
Il 4° Open International Spearfishing Team Competition si è svolto presso Playa San Juan, Guía de Isora, Tenerife dal 22 al 25 novembre.
Il è stato organizzato dalla Federazione delle Canarie di Attività Subacquee, con la collaborazione della Federazione Insulare di Tenerife per le Attività Subacquee.
Il 4° Open International Spearfishing Team Competition è stato aperto alle squadre, e la competizione è durata 6 ore, con il campo gara posizionato fra Barranco de Erques e Punta del Camisón (Zona T-9).
Il team Pathos con Giacomo de Mola, Oscar Lopes Martin e Samuel Tomas Ramon ha partecipato conquistando il secondo posto. Abbiamo fatto una chiacchierata con Giacomo sia sulla competizione che sulla pesca in apnea a Tenerife.
Intervista a Giacomo de Mola
ApneaPassion. Gara di Tenerife, è la tua prima partecipazione? Perchè hai deciso di partecipare e come scegli le competizioni?
Giacomo De Mola. Personalmente è la prima partecipazione, Samuel era già stato credo almeno una volta. Abbiamo deciso di partecipare perché è una competizione che chiude l’anno a inizio Inverno, in un luogo con un clima fantastico.
E’ un po’ come tornare di nuovo in Estate con mute da 5mm e sole a 25 gradi, in piu’ siamo stati invitati come team PATHOS dalla Federazione Spagnola FEDAS, dopo la vittoria dell’Open del Master di Palma di gennaio 2018, e non potevamo certo rifiutare. Ci siamo sentiti con Samu e Oscar un paio di settimane prima e in quattro e quattr’otto avevamo già i biglietti per le Canarie!
Il mio criterio nel scegliere le competizioni a cui partecipare si basa su diversi fattori, uno fra tutti, dove mi diverto di più, e dove so che incontrerò amici avversari da tutta Europa, dove non ci sono polemiche, ma c’è un clima di festa; non mi preoccupo troppo se conosco o meno il campo gara o se è mi è congeniale o meno, il bello è esserci e vivere l’esperienza, anche con quei pochi giorni di preparazione, poi se va bene meglio ancora; l’importante è che sia una gara organizzata bene e che ci siano atleti di livello.
AP. Quanto e perché conta partecipare a queste competizioni per te e Pathos?
GdeM. Credo che la parte agonistica di livello sia importante in una azienda come la nostra che produce attrezzatura molto specifica per questo sport. Essere sempre presenti negli appuntamenti importanti da lustro al marchio e ovviamente mi dà grande soddisfazione personale. Tecnicamente in competizioni di questo livello ci si rende conto di come migliorare l’attrezzatura. Non ultimo mi permette di viaggiare e visitare i nostri distributori e negozi, instaurando rapporti che vanno oltre il lavoro.
AP. Come si è svolta la preparazione e che tipologia di fondali/pesci si trovano a Tenerife?
GdeM. La preparazione e’ stata di 2 giorni pieni, un giorno dedicato a zone profonde tra i 28 e i 44 metri e un giorno in acqua bassa nella schiuma. I fondali della zona di gara sono roccia lavica chiara, molta della quale “falsa” e liscia. Quando però si trova una zona fessurata i pesci non mancano e in profondità abbiamo trovato branchi di saraghi maggiori, saraghi faraone, pesci balestra, una specie di corvina nera, mentre in acqua bassa pesci pappagallo, cefali e salpe. Nel blu si possono catturare wahoo e carangidi, ma è una pesca rischiosa, si può perdere molto tempo per nulla, quindi abbiamo optato per i pesci più sicuri con molta attenzione alla marea e alle forti correnti, oltre che all’onda.
AP. Quali tecniche di pesca si utilizzano maggiormente, quali condizioni avete trovato come team Pathos e quale attrezzatura avete utilizzato?
GdeM. Le tecniche utilizzate sono la pesca in tana profonda, l’agguato e l’aspetto in basso e medio fondo, nei momenti giusti di marea. Abbiamo utilizzato fucili 85 e 75 Sniper e Saragos per la maggior parte delle prede, e indossato mute team da 5 mm e le nuove pinne con pale Ultimate e Maximum.
AP. Ottimo secondo posto. Quali le scelte azzeccate e cosa è mancato per il primo posto? Quale la preda più bella/di maggiore soddisfazione che avete catturato come team Pathos e come si è svolta l’azione di pesca?
GdeM. In preparazione avevamo visto parecchio pesce nei posti profondi, con faraoni e saraghi maggiori enormi, pesci pappagallo di mole, e balestra, però in gara la prima parte è stata piuttosto fiacca con poche prede; sembrava che i pesci visti appena il giorno prima fossero spariti e rimasti solo alcuni saraghi a limite peso.
Con l’altissimo livello delle squadre locali e la nazionale spagnola in gara, pensavamo di non farcela per il podio. Avevamo qualche sarago e i 3 pesci balestra, e alcuni pesci pappagallo da pesare, poi a metà gara c’è stata la svolta: nel momento giusto di marea abbiamo trovato i cefali in acqua bassa che ci hanno fatto fare il salto. Erano pesci di oltre 2 kg, sicuramente la maggior soddisfazione per la squadra è stato quel momento in cui abbiamo chiuso i 5 cefali, con il più grande di 2400g. Poi in discesa abbiamo chiuso i saraghi. Onore ai vincitori che hanno fatto una pesca meravigliosa, prendendo sia pesce di diverse specie che una preda di mole, una specie di pesce serra di 9kg, dando a tutte le squadre un bel distacco. Sinceramente sono molto contento della nostra gara tenendo conto della preparazione fatta.