(di Carlo Forni)
Intro
Salvimar negli ultimi anni, e in particolare negli ultimi 3, ha mostrato una straordinaria capacità di sviluppo del prodotto, lanciando sul mercato soluzioni e tecnologie di alto livello, insieme a standard di qualità sempre elevati. In particolare nel settore dei fucili subacquei, molti nuovi prodotti si sono susseguiti e sono state vere novità e non semplici aggiornamenti. Gli arbalete sono stati rinnovati con prestazioni migliori di anno in anno. In particolare gli arbalete sono stati prima aggiornati con un meccanismo di sgancio in acciaio inossidabile al 100% chiamato “Metal“, introducendo la tecnologia MIM e una rotellina in acciaio, mentre in un secondo momento è stato progettato un meccanismo di sgancio sovradimensionato, l’Heavy Metal 350. Questi due passaggi hanno portato prima al lancio dell’omonimo arbalete, il Metal, poi il Metal Roller, e poi l’Hero, che include il meccanismo di rilascio Heavy Metal 350, l’Hero Roller, e ora l’arbalete con il nuovo sistema di potenza, il top della gamma per Salvimar, il nuovo Salvimar Tomahawk.
La base è dello Hero
Abbiamo già presentato il Salvimar Hero nella World Première per la quale Apneapassion è stato il primo media a livello mondiale ad approfondire in dettaglio le soluzioni tecniche del nuovo arbalete Salvimar, per poi realizzare un video dedicato, e finalmente godendo una fantastica giornata di pesca in apnea con il test in mare.
Meccanismo di sgancio Heavy Metal 350
Il meccanismo di sgancio Heavy Metal 350 include dimensioni maggiorate dei singoli componenti del sistema e include una rotellina in acciaio inossidabile trattato termicamente 17-4Ph. Tutto questo allo scopo di ridurre attrito, usura e rumore e consentire carichi pesanti fino a 350 kg senza deformazione dei componenti, come testato da Salvimar. La tecnologia MIM unica sul mercato nel settore della pesca in apnea (Metal Injection Molding Technology) consente, secondo Salvimar, la migliore precisione dimensionale dei componenti.
L’impugnatura viene completata con un profilo sinistro e un profilo destro fortemente anatomici.
Tra l’impugnatura e l’elsa troviamo la vite di “Regolazione sensibile del grilletto” (che agisce sia sulla corsa che sulla sensibilità).
Fusto ellittico rinforzato
La canna, o fusto, è chiave per il Salvimar Tomahawk e segue le linee guida del Salvimar Hero. La sezione della canna ha una forma ellittica asimmetrica ed è realizzata in alluminio aeronautico, con segmenti di rinforzo interni e guida asta aperto in teflon per la riduzione dell’attrito e del rumore. O-ring doppi ellittici sono presenti come tenute stagne nelle connessioni tra impugnatura e canna e canna a testata per il massimo contenimento dell’aria e conseguentemente la migliore galleggiabilità dell’arbalete. Infatti, rispetto alla soluzione più semplice con tappi, l’uso di O-ring ellittici sigilla ulteriori 15 cm di lunghezza per ciascun lato della canna, determinando e aumentando l’aria di 30 cm di lunghezza del volume della canna. Questa è la chiave che consente di avere un arbalete molto potente in grado di ospitare un’asta standard di diametro 7.0 o 7.5 mm, pur mantenendo una buona galleggiabilità. Le dimensioni della canna del Salvimar Tomahawk 95 che abbiamo ricevuto sono: lunghezza 92,2 cm, larghezza 77 mm, altezza 28 mm (misurata da Apneapassion). Le lunghezze disponibili sono: 75, 85, 95, 105, 115 cm. In qualche modo Salvimar ha progettato e prodotto industrialmente un arbalete con un sistema di alimentazione che normalmente avrebbe bisogno di una struttura in legno per mantenere una buona galleggiabilità. Salvimar ha ottenuto questo evitando tutti i costi e la variabilità delle prestazioni di una soluzione realizzata artigianaslmente. Complimenti!!!
Testata roller
La testata Salvimar Roller è la nuova soluzione che vede i rulli realizzati in Derlin e di elevate dimensioni (possono ospitare elastici fino a un diametro di 19 mm) montati su asse in acciaio con diametro interno di 5 mm e spessore di 1 mm. Il Derlin è un materiale molto resistente e liscio che resiste decisamente meglio all’usura rispetto al Nylon caricato vetro e riduce anche l’attrito. Questa soluzione non ha il costo dei rulli montati sui cuscinetti e secondo Salvimar non ha decisamente alcun attrito aggiuntivo (i cuscinetti dovrebbero comunque girare in acqua con l’effetto frenante del liquido).
Qualcosa che deve essere davvero sottolineato è il fatto che il design della testata Roller Salvimar vede un profilo della punta a V, che ha sicuramente una funzione chiave nel consentire, unico sul mercato, di inserire l’asta con pinnette nella testata e lungo il guida asta senza dover sollevare il ponticello in Dyneema. Questa è un aspetto chiave per facilitare il caricamento del Salvimar Tomahawk, aspetto che è stato alla base del lavoro svolto da Massimo Quattrone nello sviluppo di questo straordinario prodotto.
Il prototipo testato da AP
Ero già stato in grado di testare un prototipo del Salvimar Tomahawk quasi 4 anni fa in Sardegna. Il prototipo messo insieme da Massimo Quattrone (Product Manager di Salvimar) metteva insieme la canna in fibra di carbonio del Salvimar Sapiens con una testata roller generica (Salvimar non aveva ancora prodotto e lanciato la testata Roller). La canna in fibra di carbonio era necessaria per favorire la galleggiabilità, che evidentemente non era possibile ottenere una normale canna circolare in alluminio e che in passato era stata utilizzata da altre marche con risultati negativi. Il sistema di propulsione era molto simile a quello che oggi monta il Salvimar Tomahawk, ma la complessità dell’intera fase di caricamento, incluso il posizionamento della sagola, l’inserimento dell’asta in testata e il corretto allineamento e caricamento degli elastici, era estremamente elevata. Avevo bisogno dell’aiuto di Massimo ogni volta che il prototipo doveva essere caricato. Ho avuto la possibilità di testare la potenza del sistema e sono rimasto sorpreso dal mio primo colpo effettuato con il prototipo lungo 115 cm su un saragi di 300 grammi a circa 5 metri di distanza. Il colpo è stato estremamente fluido e il rinculo pari a zero, anche se l’asta aveva un diametro di 7,5 mm. L’asta raggiunse il sarago in un istante, dando la sensazione però che la potenza non fosse così sorprendente poiché, come detto, il rinculo era totalmente assente. Il punto colpì il sarago esattamente al centro. Tornai in superficie e guardai stupito Massimo Quattrone. Lui sorrise, e tutto fu chiaro: questo arbalete poteva diventare, con il miglioramento di alcune soluzioni e soprattutto rendendo molto più semplice la sua fruizione, una straordinaria rivoluzione sul mercato, e ad un prezzo molto conveniente per questo tipo di sistema di alimentazione.
Sistema di alimentazione Tomahawk: potenza davvero unica
Il sistema di propulsione Salvimar Tomahawk vede la coppia di elastici principali posizionati sotto la canna vicino alla testata e collegati da un lato al ponticello in Dyneema e dall’altro collegati ai 4 elastici secondari. Gli elastici principali (neri) sono gli S400 di diametro 16mm con allungamento controllato dall’anima in sagola Dymax.
I 4 elastici secondari (rossi) sono le gomme S400R di diametro 15 mm. Il collegamento tra gli elastici è in Climax® da 1,4 mm con resistenza alla trazione di 250 kg.
Gli elastici secondari sono collegati ad uno speciale elemento in nylon caricato vetro posizionato sotto la canna davanti all’impugnatura. Questo elemento funge anche da base per il montaggio del mulinello e l’eventuale montaggio della telecamera.
Una volta caricato il Salvimar Tomahawk avremo gli elastici principali sulla parte superiore della canna, che arriveranno appena prima dei rulli della testata, e le fasce elastiche secondarie sotto, come mostrato nel video qui di seguito di Massimo Quattrone che spiega bene “Come caricare il Salvimar Tomahawk “.
Una volta rilasciata l’asta, le fasce che inizieranno a spingere saranno le fasce secondarie, che forniranno una potenza equivalente a circa 100-120 kg (ogni coppia spinge per 50-60 kg equivalenti). Quindi, dopo la prima fase, gli elastici principali inizieranno a lavorare aggiungendosi a quelli secondari, mettendo altri 60 kg aggiuntivi e dando continuità al tiro permettendo all’asta di avere una gittata nettamente superiore. La sagola interna delle bande principali ha infatti l’obiettivo di mettere a punto il sistema “bloccando” il massimo allungamento per ottenere la massima efficienza.
Kit di caricamento e messa a punto
Come anticipato uno degli elementi chiave voluti da Salvimar è stato quello di progettare un arbalete potente che potesse includere un sistema di propulsione altamente avanzato, pur mantenendo la facilità d’uso. Per aiutare tale aspetto, un “sistema di caricamento facile” (Easy load system) costituito da un elastico con un gancio rende estremamente facile e confortevole caricare il Salvimar Tomahawk con uno sforzo ridotto. Salvimar Tomahawk è proposto con un assetto standard degli elastici che è estremamente facile da caricare, ma offre anche l’opportunità di essere regolato con un aumento del carico sulle fasce elastiche riducendo la lunghezza delle linee in Dyneema collegate alle bande secondarie e agganciate all’elemento rosso inferiore sotto la canna, proprio davanti a dove verrà posizionato il mulinello.