La maschera Cetma Shark è stata recentemente lanciata sul mercato. Noi siamo stati i primi a dare la notizia del suo lancio e della grande somiglianza con l’amata e rimpianta Technisub Micromask. Ora possiamo analizzare più a fondo le somiglianze e le differenze tra la maschera dell’azienda italiana e quella che ha fatto la storia.

Il facciale

La larghezza totale del facciale della Micromask e della maschera Cetma Shark è praticamente uguale e pari a 12 cm. Anche l’altezza del facciale è uguale e pari a 10 cm. La differenza sta però nell’angolo di inclinazione del profilo che va all’interno del facciale. Con la Micromask tale angolo è quasi verticale rispetto ai lenti e al telaio, mentre per la Cetma Shark ha un angolo maggiore che fa sì che la larghezza si riduca rapidamente spostandosi verso le lenti. Questo determina una sensazione di maggiore compattezza della maschera dell’azienda italiana rispetto a quella di Technisub. Questo aspetto potrebbe sicuramente, come anticipato da Cetma Composites, e come verrà misurato e certificato, determinare un volume interno della Shark ancora più ridotto rispetto alla Micromask.

Lenti

Chiave di lettura sono anche le lenti delle due maschere. Apparentemente dello stesso design e delle stesse dimensioni, quelle della maschera Cetma Shark hanno una cornice in silicone più spessa a partire dal facciale rispetto alla Micromask. Questo determina un’area libera delle lenti leggermente più piccola e uno spazio più stretto nella parte superiore del naso tra le due.

Naturalmente verificheremo se questa situazione genera in qualche modo un minor campo visivo della Cetma Shark. Non è detto, però, perchè aspetti come la morbidezza del silicone, apparentemente maggiore sulla maschera dell’azienda italiana, possono avvicinare le lenti all’occhio e determinare un aumento del campo visivo e un’ulteriore riduzione del volume interno.

È importante sottolineare che il facciale in silicone delle Cetma Shark copre parzialmente anche i lati esterni delle lenti. Si tratta di una differenza minima rispetto alla Micromask, che potrebbe anche non influire sul campo visivo e potrebbe invece ridurre il volume interno, ma tutto ciò lo verificheremo con le nostre misure di certificazione.

Collegamento cardanico

Il collegamento del lacciolo posteriore al telaio, che ha un design identico nelle due maschere, è esattamente lo stesso tra la Shark e la Micromask, con un giunto cardanico. Questo è sicuramente un elemento chiave, che permette un ottimo posizionamento della maschera sul viso ed evita deformazioni errate e indesiderate del facciale.

Naso

L’area del naso del facciale è molto simile tra lo Shark e la Micromask. Forse quest’ultima ha delle scanalature più profonde ai lati della base del naso. Sono molto utili per inserire le dita e favorire la compensazione. Il design del naso della Shark è leggermente più corto e piatto rispetto alla maschera Technisub.

Conclusioni

Nel complesso la nuova Cetma Shark non è identica alla Technisub Micromask, ma presenta molti aspetti uguali o simili. Si sente più piccola sul viso, ma questo è un aspetto che ognuno di noi deve provare direttamente su ogni maschera. Quindi, se stai cercando un’alternativa alla Micromask prova la nuova maschera Cetma Shark e raccontaci le tue sensazioni!